BALBI, Adriano
Nacque il 25 apr. 1782 a Venezia, da antica famiglia patrizia. Dopo essere stato ufficiale subalterno nell'esercito francese, nel 1807, abbandonata la carriera militare, andò ad insegnare matematica e francese nel collegio camaldolese di S. Michele a Murano. Qui, incoraggiato dall'abate del monastero, il futuro Gregorio XVI, e dal rettore del collegio, il futuro cardinale P. M. Zurla, si avviò allo studio della geografia e della statistica, pubblicando l'anno dopo la sua prima opera (Prospetto politico dello stato attuale del globo, Venezia 1808). Nel 1811 divenne professore di fisica nel liceo di Fermo, ma nel 1815, per ragioni politiche, tornò a Venezia. Dopo aver trascorso in Portogallo il biennio 1819-20, nel 1821, già sposato a una francese, si stabilì a Parigi, rimanendovi sino al 1835, quando si trasferì a Vienna in qualità di consigliere e statistico presso la suprema Conferenza di stato. Nel 1840, abbandonata Vienna, andò a Milano, vi rimase sino a tutto il 1846 e tornò poi a Venezia. Fu socio effettivo pensionario dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, socio effettivo dell'Accademia delle scienze di Vienna; ebbe onorificenze cavalleresche da quasi tutti gli stati europei. J. Dumont d'Urville, nel 1842, nella relazione del suo ultimo viaggio al polo australe, dette il nome di B. all'estrema punta dell'isola di Bougainville, nell'arcipelago delle Salomone.
Il B. morì a Venezia il 13 marzo 1848.
Durante la sua permanenza in Portogallo, grazie anche alle sue relazioni d'amicizia coi capi del governo provvisorio del 1819, poté visitare buona parte del paese ed ebbe accesso agli archivi dello stato, venendo a conoscenza d'importanti documenti, che lo misero in grado di pubblicare a Parigi nel 1821 due importanti opere (Essai statistique sur le royaume de Portugal et d'Algarve, 2 voll.; Varietés politico-statistiques sur la Monarchie Portugaise), risultate assai superiori a tutte le altre del tempo nella descrizione delle reali condizioni antiche e recenti del Portogallo.
Nel 1826 usciva sempre a Parigi il suo Atlas ethnographique du globe, nel quale, con la collaborazione di molti filologi, vengono classate 860 lingue e circa cínquemila dialetti; la favorevole accoglienza ottenuta da questo atlante è testimoniata dalle numerose traduzioni. Due anni dopo pubblicava la Balance politique du globe (Paris 1828): N. Tommaseo la giudicava "lavoro importantissimo e agli uomini di stato, e agli amministratori, e a' viaggiatori, e alla studiosa gioventù" (Antologia, XXXII [1828], parte c, p. 31) e in particolare ammirava il tentativo di determinazione della popolazione del Brasile, "un vero modello di critica geografica e statistica, e di logica arguta insieme e diligente" (p. 34). La stima di popolazione fu un problema che attrasse molto l'attenzione del B., specialmente per le grandi discordanze notate tra i geografi dell'ultimo secolo, onde nell'Essai sur la population des deux mondes (Paris 1830) il B. tentò la valutazione della popolazione totale del mondo (740 milioni, secondo lui) e dette sagge norme sulla condotta della ricerca e sulle cautele necessarie nelle valutazioni dei numeri.
L'opera fondamentale del B., che gli procurò una larga rinomanza europea, fu l'Abregé de géographie (Paris 1833), un grosso volume nel quale era riassunta la scienza geografica dei suoi tempi e raccolto il meglio degli studi geografici compiuti nella sua vita.
Adottato come libro di testo nelle università francesi, l'Abregé ebbe traduzioni in italiano, spagnolo, portoghese, grec0, inglese, tedesco, con un favore che perdurò nel tempo, tanto che nel 1895 ne era pubblicata la ottava edizione tedesca. Sebbene si tratti di un'opera di divulgazione intelligente, soprattutto d'uso scolastico, l'Abregé ebbe fortuna anche presso gli specialisti, come A. von Humboldt, che apprezzavano l'informazione esatta e la cura critica della documentazione. L'opera è divisa in due parti, la generale e la descrittiva. Nella prima sono esposte le nozioni generali di astronomia, di matematica, di fisica, di geologia, di storia naturale, di antropologia, di statistica, di economia politica, necessarie, secondo il B., alla geografia. Nella geografia descrittiva particolare, l'elemento fisico si riduce a pochi cenni mentre vi sovrabbonda la descrizione politica. Il B. giudica inutili o incerte le classificazioni in uso tra i geografi del tempo nel campo della geografia umana, di cui le principali erano: secondo le razze, secondo lo stato sociale (selvaggi, barbari, inciviliti), secondo la nutrizione (antropofagi, frugivori, carnivori, ecc.), secondo la posizione topografica (montanari, abitanti della pianura), secondo il modo di vita (nomadi, pescatori, cacciatori, ecc.). Egli sostituisce questa classificazione dell'umanità con un'altra scandita in quattro gruppi principali: secondo la divisione politica, secondo il grado d'incivilimento, secondo le lingue parlate, secondo la professione religiosa. In complesso l'impostazione generale dell'opera è alquanto arretrata rispetto agli studi del tempo, appesantita da cospicui dati statistici non sempre connessi con gli argomenti trattati.
Il B. rivolse particolare attenzione alla statistica, che suscitava ai suoi tempi scarso interesse, non soltanto riportando tavole statistiche nei suoi trattati di geografia, ma anche con numerosi scritti specificamente destinati alla statistica, dai quali largamente attinsero, come notizie e come metodo, gli autori posteriori: il saggio statistico sul Portogallo e sulla Persia, la statistica dei delitti e dell'istruzione in Francia, la statistica delle biblioteche di Vienna e degli archivi di Venezia, le tavole statistiche della Russia, della Francia, dell'Olanda. Numerose e varie notizie statistiche sull'Italia, sparse nei suoi scritti, furono raccolte e ordinate dal figlio Eugenio in Miscellanea italiana. Ragionamenti di geografia e statistica patria di A. B. (Milano 1845).
Opere. Il B. redasse una quarantina di volumi e tavole, di cui dette l'elenco cronologico il figlio Eugenio nella Miscellanea italiana..., pp. 378-80; le numerose memorie sparse nei periodici del tempo furono raccolte sempre dal figlio in Scritti geografici statistici e vari..., s. 1, Torino 1841-42 (5 voll.); s. 2, Scritti minori di A. B., Milano 1845 (2 voll.): la seconda serie comprende quasi esclusivamente scritti statistici. Tra le sue opere: Essai historique et statistique sur le Royaume de Perse, Paris 1827; Statistique comparée des crimes et de l'instruction en France, Paris 1829; The World compared with the British Empire, Paris 1830; Compendio di geografia, secondo un nuovo disegno... Prima versione italiana dell'Abregé, approvata dall'autore, con giunte, Torino 1834 (2 voll.); Essai statistique des bibliothèques de Vienne, Vienne 1835.
Bibl.: J. G. H., L'Empire Russe... par A. B., in Antologia, XXXV (1829), p.te b, pp. 76-92; E. Balbi, Gea, ossia la Terra descritta secondo le norme di A. B. e le ultime e migliori notizie, I-IV, Trieste 1854-1859, passim; Id., A. B., ricordi biografici del figlio e discepolo suo, prof. E. B., in Bollett. d. Soc. geografica ital., s. 2, VI(1881), pp. 528-32; G. Jaja, A. B.,Roma 1903; C. Wurzbach, Biographisches Lexicon des Kaiserthums Oesterreich, I, p. 130; J. C. Poggendorff, Biographisch literarisches Handwörterbuch für Mathematik..., I, col. 92; Enciclopedia Ital., V, p. 904.