MARI, Adriano
Uomo politico, nato a Firenze il 16 dicembre 1813, morto a Fiesole il 24 luglio 1887. Fu uno dei maggiori avvocati del foro toscano. Fin dagli anni giovanili venne in sospetto del governo per le sue tendenze liberali. Fu deputato all'assemblea del 1848, ma si appartò dalla vita pubblica dopo l'avvento del governo democratico e dopo la restaurazione, senza peraltro nascondere i suoi sentimenti, soprattutto quando si trattava di difendere il principio di libertà, o sul terreno religioso come nel processo contro il conte Piero Guicciardini, o sul terreno politico come nel processo di perduellione contro il ministro Guerrazzi, dove assunse la difesa di uno dei maggiori imputati, Leonardo Romanelli. Dopo la caduta dei Lorena, fu fautore dell'annessione della Toscana al Piemonte. Deputato alla camera italiana per otto legislature, sedette sempre alla destra. Nel 1867, col primo ministero Menabrea, fu ministro di Grazia e giustizia. Dopo la caduta della destra continuò a partecipare ai lavori parlamentari, ma senza mai transigere con la sua fede politica. Nel novembre 1884 fu nominato senatore.
Bibl.: M. Finzi, A. M., Firenze 1888; F. Pera, Nuove biografie livornesi, Livorno 1895.