Adriano (Publius Aelius Hadrianus)
(Publius Aelius Hadrianus) Imperatore romano (Italica, Spagna, 76-Baia 138), dopo l’assunzione al trono detto imperator Caesar Traianus Hadrianus Augustus. Figlio di Publio Elio Adriano Afro, cugino di Traiano, del quale godé sempre il favore, rivestì alte cariche e partecipò alle guerre daciche. La successione al trono dette però luogo a discussioni, poiché Traiano aveva provveduto solo negli ultimi suoi giorni all’adozione di Adriano. Dalla Siria, dove era governatore, posta fine alla guerra partica a prezzo della rinuncia di alcuni territori, venne nel 118 a Roma (dove alcuni generali accusati di congiura contro l’imperatore erano stati messi a morte) proclamando i suoi propositi di una politica pacifica. Nel 121 iniziò una grande serie di viaggi per l’ispezione delle province: visitò la Gallia, provvide al confine germanico e danubiano, in Britannia iniziò la costruzione di un poderoso vallo, fu in Spagna, in Africa, in Oriente, in Egitto (dove gli morì il prediletto Antinoo, che amaramente pianse e onorò di culto divino), più volte ad Atene: ovunque lasciando traccia della sua provvida opera e ricevendo manifestazioni di lealismo. Tornò a Roma nel 134. Letterato, musicista, architetto, esteta raffinato, ammiratore della civiltà greca, uomo dissoluto, tormentato, egoista, A. presenta una complessa e contrastante personalità; come imperatore giovò molto allo Stato romano per la sua politica di pace esterna e interna e la sua saggezza amministrativa. Un’intensa attività edilizia monumentale distingue la sua epoca: in Roma il suo mausoleo (od. castel S. Angelo), la ricostruzione del Pantheon, il ponte Elio, la villa presso Tivoli; in Atene un nuovo quartiere monumentale con la porta, l’Olympièion, la biblioteca, il ginnasio, e molte altre costruzioni in varie città dell’impero. Egli stesso progettò il tempio di Venere e Roma sulla Velia.
Costruito nella Britannia da A. fra il 122 e il 127; composto di due elementi principali: il muro e il vallo. Il muro correva per 117 km dall’imboccatura della Tyne a quella della Solway, con facce di blocchi squadrati, spesso alla base da 2 a 3 m, alto fino a 5 o 6 m, con ca. 320 torri rettangolari. Il lato nord era fiancheggiato dal fossato largo fino a 12 m e profondo fino a 4 m, con circa 73 fortini quadrangolari a intervalli regolari, e varie stationes e castra. Un murus cespiticius, cioè di terra, costituiva forse una prima linea di difesa. Un vallum con fossa e terrapieni che va da Newcastle a E, a Dykesfield a O, sembra che costituisse un confine anteriore al muro. Dopo l’abbandono del vallo di Antonino Pio, il vallo di A. fu ricostruito e potenziato dall’imperatore Settimio Severo.