TURNÈBE, Adrien de
Umanista e filologo, fiorito nel sec. XVI. Dalla sua scuola del Collegio reale, in cui successe, nel 1547, al Toussain, uscirono quanti, dalla seconda metà del secolo, si segnalarono in greco, in latino, in volgare. Suoi discepoli furono, tra gli altri, H. Estienne, Vauquelin de la Fresnaye, P. Ronsard, R. Belleau, J.-A Baïf, J. Passerat, ecc. Egli fu il maestro riconosciuto o venerato dei rinnovatori del parlar materno in Francia, dei poeti della nuova scuola. Le opere di E. Jodelle, di Lancelot de Carles, del Carnavalet, di J. du Bellay, del cancelliere de L'Hospital, risuonano delle sue lodi; il Montaigne, così parco di lodi, lo celebra come "l'anima più elegante del mondo". Morì il 12 giugno del 1565, assistito dal Ronsard e dal Passerat.
La sua immensa attività fu prevalentemente di maestro e di filologo, e non ebbe chi lo superasse nel ridurre a corretta lezione i testi dell'antichità greca. I moltissimi versi in volgare, in latino, in greco sono disseminati nelle raccolte dei poeti contemporanei. Sono da ricordare: l'ediz. completa di Eschilo (1552), di Sofocle (1553), di Aristotele (1553), del Fedone (1553); una vasta raccolta di 27 poeti greci: Teognide, Focilide, Solone, Tirteo, Callimaco, Mimnermo, Simonide, ecc., tradotta l'anno stesso in latino da G. Morel (1553); la 1a ediz. francese dell'Iliade (1554); l'ediz. del De Legibus (1554); ecc. Ediz. completa dei Poemata, 1580; l'ediz. compl. delle opere, Strasburgo 1600.