adultescenza
s. f. Comportamento proprio di adulti che imitano modi giovanili, compiacendosi di ostentare interessi e stili di vita da adolescenti.
• I rincari non agiscono allo stesso modo sugli stili di vita. I giovani e meno giovani che vivono in famiglia, in perpetua adultescenza, non hanno gli stessi problemi della senescenza. (Paolo Fabbri, Unità, 13 luglio 2004, p. 26, Commenti) • La battuta di [Tommaso] Padoa Schioppa sarà stata anche infelice, ma è la prima volta che una Finanziaria si pone il problema: quello dell’adultescenza, una grande piaga nazionale. Adulti che restano in famiglia nella condizione di eterni adolescenti. (Fausto Anderlini, Repubblica, 6 ottobre 2007, Bologna, p. I) • La pervasività della strategia del branding, la colonizzazione consumistica dell’infanzia e una sorta di istupidimento da induzione, determinano quella condizione generalizzata di «adultescenza», ben diversa dall’idea creativa di adolescenza permanente teorizzata dal 1968, che appare altamente efficiente per la rigenerazione di questo modello di capitalismo, ma si allontana da un ethos civico da recuperare. (Roberto Faben, Messaggero, 23 agosto 2010, p. 17, Cultura & Spettacoli).
- Adattato dal s. ingl. adultescence.