adunare (aunare)
Nel senso di " radunare ", " mettere assieme ", riferito sia a persone, o gruppi di persone (Vn XIV 1 Appresso la battaglia de li diversi pensieri avvenne che questa gentilissima venne in parte ove molte donne gentili erano adunate, e XIV 3), sia ad animali (Pg II 125 li colombi adunati a la pastura), sia a cose (le ‛ ricchezze imperfette ' in Cv IV XII 4 e 5), fino a indicare, con forte concisione, la funzione di coesione esercitata nei confronti della terra, in Pd I 117, dall'istinto di ordine e di unità a cui obbediscono tutte le creature, e che la terra in sé stringe e aduna, cioè la fa discendere a lo luogo proprio che per essa è il centro dell'universo (Cv III III 2). Altrove il verbo è riferito alla riflessione: If VII 52 Vano pensiero aduni, e Pg XV 60 e più di dubbio ne la mente aduno.
In Pd XXVII 94 compare nel contesto del paragone tra l'insieme, la raccolta delle bellezze che la natura o l'arte abbiano mai prodotto, e la divina bellezza che D. vede splendere nello sguardo di Beatrice: e se natura o arte fé pasture / da pigliare occhi per aver la mente, / in carne umana o ne le sue pitture, / tutte adunate, parrebber nïente / ver' lo piacer divin che mi refulse, / quando mi volsi al suo viso ridente: ove è da notare che, mentre nei casi precedenti a. aveva valore di " raccogliere ", cioè mettere una cosa o una persona accanto all'altra, qui ha valore di " assommare ", mettere assieme allo scopo proprio di ottenere qualcosa di unitario, una somma.
In Pd XIII 58 indica il modo con cui Dio produce per sua bontate, cioè per libero suo atto d'amore, le intelligenze motrici: adunando, cioè " concentrando " la sua luce su di loro, come sopra gli specchi, cosicché la luce di Dio si riflette ma resta una nel suo moltiplicarsi. E il tema fondamentale di questo passo, quello dell'unità dell'Essere divino, trova una conferma nella scelta del verbo a., che ha qui il significato strettamente etimologico di ad premesso alla radice di unus, nel senso, cioè, di " un'azione che porta all'unità ": e il tema dell'unità è riaffermato anche dalla rima dis-una / ad-una / una, che costituisce quasi un progresso verso il vertice dell'unità: ché quella viva luce che sì mea / dal suo lucente, che non si disuna / da lui né da l'amor ch'a lor s'intrea, / per sua bontate il suo raggiare aduna, / quasi specchiato, in nove sussistenze, / etternalmente rimanendosi una. Con lo stesso significato di " raccogliere ", " concentrare ", " ridurre all'unità ", in Pd XXXIII 20 indica, nella preghiera di s. Bernardo, le doti che in sé la Vergine raccoglie: in te s'aduna / quantunque in creatura è di bontate. Con lo stesso valore, anche se con un rilievo minore, compare in Cv IV XIX 6, detto delle nature e potenze della nobiltà, che si concentrano nell'anima razionale.
Come intransitivo pronominale a. è usato nel significato di " riunirsi ", " raccogliersi in uno stesso luogo ", da parte di gruppi di persone: la schiera dei peccatori in If III 120, ove è registrata la forma ‛ aunare ' (anche di qua nuova schiera s'auna); la bella scola, in IV 94; l'insieme dei morti nelle guerre combattute nell'Italia meridionale, in XXVIII 7 (ancora la forma ‛ aunare '); il gruppo delle donne in Vn XVIII 1 e XXII 3.