Vedi ADVENTUS dell'anno: 1958 - 1994
ADVENTUS (v. vol. I, p. 89)
Le prime monete con scena di a. rappresentano Traiano a cavallo, alla testa di soldati e guidato dalla personificazione della Felicitas. Un'altra rappresentazione equestre, in cui l'imperatore alza la mano destra, ha origine, anch'essa, in epoca traianea, ma non è definita a. prima del 174-175. Queste immagini continuano fino a epoca tardo-antica, a volte arricchite, nel III e nel IV sec., dall'aggiunta di una Virtus о di una Vittoria. Con Adriano vengono introdotte nuove immagini, in alternativa alla rappresentazione di tipo militare: la dextrarum iunctio tra l'imperatore togato, in piedi, e la dea Roma seduta; e la variante dello stesso soggetto con l'imperatore e Roma che si fronteggiano stanti. Nella sua monetazione relativa alle provincie, Adriano, togato o paludato, appare in piedi con la mano alzata, di fronte a una provincia sacrificante. Un elaborato medaglione del 173-174 ritrae Marco Aurelio circondato da simboli di vittoria, mentre si avvia verso un arco sovrastato da sculture di elefanti.
Poco più tardi, il rilievo dell'a. di Marco Aurelio sull'Arco di Costantino si avvale di una simile composizione e ambientazione. Prevale un movimento verso destra; l'unica azione opposta è quella della Felicitas con il caduceo. Tornando indietro nel tempo al rilievo antonino dell'a. nel Palazzo dei Conservatori, troviamo un gruppo posto da Roma, dal Genius Senatus e dal Genius Populi Romani, che va incontro ad Adriano e al suo stuolo di accompagnatori. In questo caso, all'azione diretta a sinistra corrisponde una contro-azione di accoglienza. Le azioni si incontrano sull'asse verticale del rilievo. Tale soluzione è anche adottata nel pannello destro dei due rilievi che rappresentano l'a. di Traiano sull'attico dell'arco a Benevento. Qui, tuttavia, bisogna anche tener conto del rilievo sul lato sinistro dell'attico, in cui Giove con un gesto diretto al di là dello spazio che lo separa dal rilievo con l'imperatore, offre la folgore a Traiano. La mano tesa di Traiano è quindi diretta non solo a Roma e alle quattro figure togate sotto il portale che si trovano nello stesso rilievo, ma anche alle divinità nell'altro pannello. In un'altra scena di a. nello stesso arco, pure divisa in due pannelli, il gruppo che accoglie l'imperatore, composto dal Genius Senatus, dal Genius Populi Romani e dalla personificazione dell'ordo equester, è confinato nel rilievo a sinistra. Il gesto di Traiano nel rilievo a destra rappresenta il collegamento tra l'imperatore e il Genius Senatus. Nell'affollato a. rappresentato nel grande fregio di Traiano, il gruppo che accompagna l'imperatore si dirige a sinistra, verso un arco che in passato doveva apparire in mоdo più pronunciato. In questo caso non c'è un gruppo di accoglienza che controbilancia l'arrivo dell'imperatore. Riguardo al primo rilievo che conosciamo con scena di a., il fregio В dal Palazzo della Cancelleria, si nota che esso anticipa la divisione della scena in due pannelli separati. Tre littori mèdiano tra due gruppi di accoglienza: il gesto di Domiziano (successivamente trasformato in Vespasiano) è diretto sia a coloro che gli sono accanto, sia al lontano gruppo delle Vestali. La composizione è tale che, anche se separassimo il fregio in due segmenti, avremmo comunque una rappresentazione coerente dell'adventus.
Al contrario dei rilievi monumentali, il fregio della Colonna Traiana ritrae eventi distanti dalla città in tono documentaristico. Nella scena LXXXI, in cui Traiano e і suoi accompagnatori sono ricevuti da un comitato di cittadini di un centro costiero, l'incontro dei due gruppi è accentuato dall'angolo di un edificio, come nella scena di a. di Adriano. Tuttavia, la rappresentazione è priva di divinità, mentre arricchisce і personaggi ed elabora і dettagli architettonici. Al di fuori di un accampamento militare, nelle scene LXXXIII-V, і legionari acclamano l'imperatore con braccia alzate, mentre quattro tori sono pronti per il sacrificio. Queste affollate composizioni riescono a trasmettere l'entusiasmo proprio dell'evento. Tre scene di a., collocate tra l'inizio del III e del IV sec., si discostano dalla consolidata tradizione iconografica: il rilievo severiano dell'arco di Leptis Magna, il fregio tetrarchico dell'Arco di Galerio a Salonicco, l'ingresso di Costantino a Roma sull'arco a lui dedicato. Il primo rilievo è caratterizzato da toni trionfalistici già annunciati nelle rappresentazioni del II sec., poiché mostra l'imperatore su un carro che ci ricorda il currus triumphalis, e include barbari prigionieri nella processione. Le altre due posizioni sono più consone alla tradizione della Colonna Traiana, in quanto presentano un numero minore di elementi simbolici, anche se il fregio costantiniano prende in prestito dal gusto allegorico di epoche precedenti una Victoria.
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(G. Koeppel)