Aerofagia
L'aerofagia (dal greco ἀήρ, "aria", e -ϕαγία, derivato da ϕαγεῖν, "mangiare") è un disturbo cronico che si manifesta nei cosiddetti 'mangiatori d'aria' e consiste in eruttazioni ripetute. L'aria introdotta con gli atti della deglutizione attraversa in parte l'esofago e viene poi riemessa. L'aerofagia non è quindi dovuta alla produzione di gas da parte dello stomaco, o lo è solo in misura minima, ma è semplicemente la conseguenza di un fenomeno fisiologico. Pressoché tutti gli individui, infatti, ingoiano aria, ma a volte ciò avviene in maniera eccessiva.
Mangiare con voracità e rapidamente, fare largo uso di bevande gassate, bere con la cannuccia, succhiare caramelle, masticare gomme, essere portatori di protesi dentarie mal fissate ecc., sono tutte condizioni che favoriscono l'ingestione di grandi quantità di aria; anche l'ansia predispone all'aerofagia. L'aria che non viene eliminata per mezzo delle eruttazioni si accumula nello stomaco (aerogastria) e può determinare senso di ripienezza e di oppressione postprandiali, soprattutto se dopo il pasto viene assunta la posizione supina, che, provocando l'interposizione di liquido tra l'aria e il cardias, ne favorisce l'intrappolamento e ne impedisce l'espulsione. A volte la distensione acuta dello stomaco causa dolori anche intensi, che possono essere erroneamente interpretati come di natura anginosa.
Poiché l'eruttazione ha per il soggetto un effetto liberatorio, spesso questi, per ottenere sollievo, ingoia deliberatamente aria, con il risultato che in tal modo viene a crearsi un circolo vizioso tra introduzione ed eliminazione.
L'aria ingoiata che riesce a superare lo stomaco e a penetrare nell'intestino può provocare una sensazione di gonfiore addominale diffuso o localizzato, specialmente in sede ipocondriaca sinistra, ove può venire sequestrata a livello della flessura splenica del colon. Il fenomeno può essere prevenuto correggendo sia l'eventuale ansia (per es. per mezzo di tranquillanti della serie delle benziodiazepine) sia evitando quei comportamenti che sono in grado di favorirne la comparsa. La terapia dei disturbi doloroso-dispeptici dovuti ad aerofagia si basa sull'impiego di composti ad azione adsorbente, quali il metilpolisilossano o il carbone vegetale attivato, che sono capaci di operare la frammentazione dell'aria in bolle di piccole dimensioni, più facilmente eliminabili.
A. Strocchi, M.D. Levitt, Intestinal gas, in Gastrointestinal disease. Pathophysiology, diagnosis, management, ed. M.H. Sleisenger, J.S. Fordtran, Philadelphia-London-Toronto-Montreal-Sydney-Tokyo, W. B. Saunders Company, 19935, 1° vol., pp. 1035-42.