AETERNI PATRIS ("del Padre eterno")
PATRIS Cominciano con queste parole due importanti documenti pontifici.
Il primo è la lettera enciclica di Pio IX (29 giugno 1868), che convoca il Concilio Vaticano. Come successori del Principe degli Apostoli, ai quali fu detto docete omnes gentes (Matteo, XVIII, 18), i pontefici romani hanno il dovere di ammaestrare la Chiesa in materia di fede e di morale; a questo scopo, hanno convocato concilî ecumenici, nei casi più gravi. Passati in rassegna i pericoli più urgenti, il papa convoca i vescovi, e gli altri che vi hanno diritto, nella Basilica Vaticana, l'8 dicembre 1869, anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria Vergine. Il testo è in Acta Pii IX, 1868, pp. 412-423.
Il secondo è l'enciclica di Leone XIII del 4 agosto 1879. Il concilio vaticano aveva condannato la proposizione, non essere razionalmente dimostrabile l'esistenza di Dio. L'enciclica riafferma la sollecitudine della Chiesa per il progresso del sapere, e quindi della filosofia, ufficio della quale è dimostrare i praeambula fidei (ragioni di credibilità di ciò che "teniam per fede") e spiegare la verità della Rivelazione, alla quale, pur con metodi e principî proprî, la filosofia è sottoposta. Se la Scolastica ha attuato questo ideale, congiungendo perfettamente la scienza umana alla divina (come dimostra una brcve rassegna storica, corredata di citazioni), questo è perché essa si fondava su di una filosofia perfetta. Principe degli Scolastici è S. Tommaso (additato anche come precursore del metodo sperimentale), la cui sapienza - sapientiam Sancti Thomae dicimus - si chiede ai vescovi di rimettere a base dell'insegnamento. Con lettera del 15 ottobre al card. De Luca, veniva istituita l'Accademia di S. Tommaso, e predisposta una nuova edizione delle opere di lui, la "leonina". Con questo provvedimento la Scolastica, in realtà decaduta, e sostituita da un insegnamento privo di caratteri e di rigore, divenne la filosofia ufficiale delle scuole ecclesiastiche; e gli studî storici sulla filosofia medievale ricevettero nuovo impulso. Non è qui il caso di discutere il valore odierno di tale indirizzo. Ma l'enciclica apparve mentre la questione rosminiana attraversava la fase più acuta, con i due decreti del Uffizio, dell'11 giugno 1880 e del 5 dicembre 1881, che permettevano o incoraggiavano la critica al Rosmini: prodromi della condanna delle famose 40 proposizioni (14 dicembre 1887). Il testo è in Acta Leonis XIII, 1879, p. 283 segg., e in molti trattati di teologia scolastica.