ORDIN-NAŠČOKIN, Afanasij Laurentievič
Uomo di stato moscovita, nato a Pskov nel primo quarto del sec. XVII, morto nel 1680 nel monastero Krypeckij presso Pskov, sotto il nome di frate Antonio. È stato uno dei più notevoli rappresentanti dell'orientamento politico e culturale verso l'Occidente preso dal governo moscovita, e con l'azione svolta egli è stato sotto molti riguardi un precursore di Pietro il Grande. O.-N. possedeva una notevole cultura, una mente larga e chiara, e insieme grandi doti di uomo politico e di statista. Il regno moscovita aveva davanti a sé due problemi complessi e importanti, collegati ai suoi rapporti con due stati confinanti: la lotta con la Svezia per il possesso della Livonia e i passaggi verso il Mare Baltico, e quella con la Polonia per la sua affermazione nella Rutenia. Dal 1654 in poi l'O.-N. fu voivoda in diverse città e più tardi prese parte diretta e decisiva nella politica di Mosca verso la Svezia e la Polonia. Egli considerava il problema del Baltico di primaria importanza per Mosca ed era pronto per la sua soluzione a sacrificare gl'interessi dai quali nascevano i disaccordi fra Mosca e la Polonia. Questa idea incontrava una forte opposizione da parte del governo moscovita e dello stesso zar Alessio Michailovič e fu infine la causa della rovina politica di O.-N. Però negli anni 1654-1671 tutte le iniziative più importanti prese da Mosca verso la Svezia e la Polonia recavano l'impronta dell'influenza esercitata da O.-N. I capisaldi principali di questa politica sono i trattati di Mosca con la Curlandia (1658) e gli accordi di pace con la Svezia riguardo alla Livonia (a Veliesar nel 1658 e a Kardis [Käārde] nel 1661). Nella questione della Polonia e della Piccola Russia il successo principale ottenuto da O.-N. fu la pace con la Polonia ad Andrusowo (13 gennaio 1667), confermata nel 1670. Innalzato alla dignità di boiaro e messo a capo dell'ufficio dell'ambasciata (Posolskij prikaz) e di altre istituzioni centrali del regno moscovita, ebbe vaste possibilità d'influenza nella sfera non solo della politica estera, ma anche di quella interna. Le sue idee in questo campo egli aveva cercato di realizzare fin da quando era stato voivoda a Pskov (1664-1666). Alla base di queste idee, formatesi sotto l'influenza del mercantilismo, stava la tendenza di concorrere allo sviluppo e al ravvivamento delle forze economiche del paese con una certa decentralizzazione, con l'intervento del governo e il regolamento dei rapporti con il mercato e i negozianti esteri. Queste idee ebbero la loro generale espressione nel Novotorgovyj Ustav (regolamento del nuovo commercio), elaborato con la partecipazione di O.-N.; per l'amministrazione del commercio russo fu istituito allora uno speciale Prikaz kupeckich del (ufficio degli affari di commercio). Al nome di O.-N. sono collegate anche altre misure per il perfezionamento della vita interna del paese (come l'organizzazione delle poste, l'introduzione di sunti d'informazione generale sull'Europa ricavati dagli organi della stampa, in forma di kuranti, specie di giornali, le misure per l'istituzione della flotta sul Volga e sull'Oka, una serie di accordi commerciali importanti con l'Oriente, ecc.). Dotato di largo spirito d'iniziativa O.-N. non trovò peraltro un ambiente abbastanza favorevole per l'applicazione delle sue idee e delle sue energie. Il suo dissenso con lo zar Alessio Michailovič nella questione della Piccola Russia e della Polonia fece sì che nel 1671 gli fosse tolta la direzione del Posolskij prikaz e venisse allontanato dagli affari di stato e internato in un monastero (1672).
Bibl.: E. Lichač, in Russkij biografičeskij slovar', Pietroburgo 1905, pp. 282-303; V. O. Ključevskij, Kurs russkoj istorii, III, lezione 57ª.