affannare
Occorre soltanto in poesia (sette volte). In senso proprio, in If 122, la locuzione lena affannata, dove il participio, con valore aggettivale, si riferisce alla frequenza del respiro. Negli altri casi è sempre presente anche il significato morale: Pg XI 15 a retro va chi più di gir s'affanna (intransitivo pronominale); Pd XII 82 Non per lo mondo, per cui mo s'affanna / di retro ad Ostiense e a Taddeo (costruzione impersonale); inoltre Rime XCIII 4. Il participio occorre poi in Cv II Voi che 'ntendendo 33 De li occhi miei dice questa affannata (ripreso in IX 3), dove è riferito all'anima, come in due luoghi della Commedia particolarmente commossi: If V 80 O anime affannate (con valore aggettivale), apostrofe di D. a Paolo e Francesca; e Pg II 111, con riferimento all'anima stessa di D., reduce dal doloroso viaggio nell'Inferno.