NAMUSA, Affidio (Aufidius Namusa)
Giurista romano, vissuto sullo scorcio dell'età repubblicana e all'inizio del principato. Allievo di Servio Sulpicio Rufo, ordinò in 140 libri gli scritti (o i responsi) degli altri auditores Servii (A. Ofilio, T. Cesio, Aufidio Tucca, Fl. Prisco, C. Ateio, Pacuvio Labeone, Cinna, P. Gellio), escludendo forse il più celebre, P. Alfeno Varo (cfr. Pomponio in Dig., I, 2, de orig. iuris, 2, 44). Non risulta se e quali opere avesse già scritto egli stesso, e solo in un paio di testi classici sono ricordate opinioni sue.
Bibl.: O. Lenel, Palingenesia iuris civilis, I, Lipsia 1889, col. 75 seg.; P. Jörs, Aufidius, n. 31, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, 1896, col. 2294 seg.; I. Vernay, Servius et son école, Parigi 1909 (cfr. la recensione di H. Peters, in Zeitschr. Savigny-Stift., XXXII, 1911, p. 467 seg.); oltre i manuali di storia del diritto romano; ad es., P. Bonfante, 3ª ed., I, Milano 1923, p. 374; P. De Francisci, II, i, Roma 1929, p. 197.