AFRICA del SUD-OVEST (I, p. 818)
L'ex Protettorato Tedesco, con una superficie di 823.876 km2 e una popolazione di 447.000 ab., è amministrato dall'Unione Sudafricana come parte integrante del suo territorio (è rappresentato al Parlamento), nonostante la chiara posizione presa in proposito dalle N. U. che lo considerano tuttora territorio in amministrazione fiduciaria (per la questione v. oltre). Il paese è diviso in 19 zone amministrative. Il distretto orientale dell'appendice territoriale di Caprivi con i suoi 11.000 abitanti è amministrato da un funzionario dell'Unione che risiede a Katima Mulilo; d'altra parte il territorio della Baia delle Balene (966 km2 con 350 ab.), appartenente alla Provincia del Capo, è amministrato come territorio dell'Africa di SO.
La produzione mineraria e quella dell'allevamento formano l'ossatura economica del paese. Le aziende agricole europee sono dedite soprattutto all'allevamento del bestiame (bovini e pecore karakul). Vi esistono oltre 5.000 aziende agricole, con una media ampiezza di 7.500 ha ciascuna, in cui si coltivano anche mais, grano e patate, ma in misura modesta. Notevole è l'attività peschereccia, alla quale è legata l'industria conserviera della Baia delle Balene. La ricchezza del sottosuolo è notevole: in primo luogo diamanti (33% delle esportazioni), poi piombo (Tsumed) (18%), quindi rame, zinco, argento, specialmente vanadio, e infine stagno e manganese. L'americana "Bethlehem Steel Corp." ha di recente scoperto importanti giacimenti di ferro nel Kaokoveld. Anche i giacimenti di uranio possono assurgere a notevole importanza.
Di fronte al rifiuto del governo sudafricano di trasformare il regime di mandato sull'A. del Sud-Ovest, che gli era stato concesso dalla Società delle Nazioni alla fine della prima guerra mondiale, in regime di amministrazione fiduciaria o di concedere l'indipendenza a tale territorio, le Nazioni Unite decisero di chiedere un parere consultivo alla Corte internazionale di giustizia. Questa nel 1950 dichiarò: 1) il territorio era sottoposto al mandato internazionale assunto dall'Unione Sudafricana il 17 dicembre 1920; 2) l'Unione Sudafricana continuava ad essere sottoposta agli obblighi internazionali stabiliti dall'art. 22 del trattato della Società delle Nazioni, tra cui l'invio di rapporti e petizioni degli abitanti; 3) l'Unione Sudafricana non aveva l'obbligo giuridico di porre il territorio sotto amministrazione fiduciaria; 4) la competenza a modificare lo statuto del territorio non apparteneva alla sola Unione Sudafricana, ma a questa col consenso delle N. U. L'Unione Sudafricana però mantenne il suo punto di vista secondo il quale le N. U. non potevano essere considerate legittime eredi della Società delle Nazioni. Nel 1953 l'assemblea delle N. U., prendendo atto del rifiuto del Sudafrica di concludere un accordo di tutela, istituì un " Comitato per l'Africa del Sud-Ovest" con l'incarico di esaminare i rapporti del Sudafrica o, se questo avesse rifiutato di presentarli, di redigerli su altre fonti. Si verificò la seconda ipotesi. I quattro rapporti che il comitato redasse negli anni successivi misero in rilievo lo stato di arretratezza politica, economica, culturale in cui si trovava il territorio dell'Africa del Sud-Ovest, la discriminazione razziale che pesava sugli indigeni e l'intenzione del Sudafrica di annettersi il territorio. Per protesta contro le accuse, il governo sudafricano nel 1956 ritirò la sua delegazione dalle N. U. Nella sessione di quell'anno, l'Assemblea, riconoscendo la necessità di agire con maggior impegno che per il passato, creò una "Commissione di buoni uffici" incaricata "di cercare la possibilità e i mezzi per risolvere in modo soddisfacente la questione". Il favorevole andamento dei contatti della commissione con il governo sudafricano fu rivelato dalla decisione, il 15 luglio 1958, del Sudafrica di ritornare fra le N. U. Il 1° settembre successivo infatti, la commissione suggerì una soluzione basata sulla spartizione: la parte settentrionale del territorio, in cui concentrare la popolazione bantù, sarebbe stata posta in regime di tutela, e la parte meridionale sarebbe stata annessa dal Sudafrica dopo referendum. Il 30 ottobre però l'Assemblea respinse la proposta di spartizione decidendo la continuazione di negoziati col Sudafrica.
Bibl.: La question du Sud-ouest africain, in Chronique de politique étrangère, marzo 1951; J. A. Yankson, South-West Africa i the internatinoal scene, Londra 1953; F. R. Lehmann, Die anthropogeographischen Verhältnisse des Ambolandes im nördlichen Südwestafrika, in Zeitschrift für Ethnologie, 1954 (1); H. Walter e O. H. Volk, Grundlagen der Weiderwirtschaft im Südwestafrika, Stoccarda 1954; A. L. Banks, The development of tropical and sub-tropical countries with particular reference to Africa, Londra 1955; R. Logan, Die Landschaften Sudwestafrika, in Geographische Rundschau, 1958 (9).