SPIR, Afrikan
Filosofo, nato presso Elisavetgrad nella Russia meridionale il 15 novembre 1837, morto il 26 marzo 1890 a Ginevra. Prima allievo ufficiale di marina, visse poi nel suo latifondo in Russia. Trasferitosi in Germania nel 1867, studiò a Lipsia e a Heidelberg. Dal 1882 dimorò nella Svizzera francese.
La filosofia dello S. è caratterizzata da un netto dualismo tra la conoscenza empirica, la quale ci fornisce soltanto l'apparenza di sostanze, e quella dell'assoluto che realmente è e deve essere. Lo S. ha voluto fondare questa dottrina su basi strettamente scientifiche (dati immediati della coscienza e le conclusioni più semplici che ne risultano). Immediatamente certe sono soltanto le nostre proprie impressioni e la norma del pensiero, la cui negazione significherebbe l'annientamento del pensiero stesso. Questa norma trova la sua espressione nel principio d'identità, legge fondamentale comune alla logica e all'ontologia. Ora gli oggetti dell'esperienza, i corpi e l'Io, non sono in nessun modo identici a sé stessi, sono invece in continuo mutamento; non costituiscono quindi la vera realtà. Noi crediamo, bensì, di conoscere nell'esperienza un Io permanente e delle sostanze pure permanenti, ma questa è solo una parvenza determinata da una necessità di natura, un'illusione sistematicamente organizzata. Il mondo empirico, che è il mondo dell'anormalità, del cangiamento incessante, del male, esige l'assoluto, la norma, dalla quale d'altro canto è impossibile dedurre il mondo dell'esperienza, poiché contiene elementi che sono in contrasto radicale con la norma stessa. La conoscenza di tale carattere ingannevole e anormale della natura fisica e della natura degli individui ci rivela la nostra libertà: per l'opposizione fra la nostra natura vera e normale, e il mondo temporale e mutevole, soggetto alla legge di causalità. Questa libertà consiste nel volere e fare il bene. Lo S. ha tentato di giustificare la propria concezione con una disamina approfondita dei problemi più importanti della filosofia teoretica nella sua opera principale Denken und Wirklichkeit. Versuch einer Erneuerung der kritischen Philosophie (Lipsia 1873; 4ª ed., con biografia e introduzione della figlia dello S., H. Claparède-Spir in Gesammelte Werke, ivi 1908). Gli scritti di morale, di filosofia, di diritto e di religione sono in gran parte raccolti nel secondo volume dei Gesammelte Werke. Tra le pubblicazioni in lingua francese è da segnalare l'esposizione riassuntiva intitolata Essais de philosophie critique (Parigi 1887), tradotto in italiano da O. Campa (Saggi di filosofia critica, con intr. di P. Martinetti, Milano 1913, 2ª ed., Firenze 1924). Altre versioni italiane: Dialogo sulla religione, trad. dal tedesco di O. Campa (Lugano 1910 e Lanciano 1911), e La Giustizia, con intr. di C. Goretti (Milano 1930).
Bibl.: S. Spitzer, Darstellung und Kritik der Moralphilosophie S.s, Diss., Würzburg 1897; Th. Lessing, A. S.s Erkenntnislehre, Diss., Erlangen 1899, con bibl.; A. Schenardi, La philosophie religieuse de A. S., Diss., Milano 1910; A. Zacharoff, S.s theoretische Philosophie, Diss., Jena 1910; J. Segond, L'idéalisme des valeurs et la doctrine de S., in Revue philosophique, LXXIV (1912); H. Claparède-Spir, Un précurseur, A. S., Losanna-Parigi 1920, con bibl. dello S. e sullo S.; P. Martinetti, Saggi e discorsi, Torino 1926.