afterparty
(after party), s. m. inv. Evento, generalmente a invito, che si svolge dopo un party.
• In ambito techno, il team Savana Potente scuote lo Chalet, per poi trasferirsi al Pier dei Murazzi dall’alba a mezzogiorno con l’afterparty. (Paolo Ferrari, Stampa, 30 ottobre 2010, Torino, p. 72) • Si possono tranquillamente buttare nel cestino i tre quarti della cosiddetta musica chill out. Nata per essere suonata dai dj negli «after party» si è progressivamente trasformata in «musica da tappezzeria»: intere compilation vengono immesse sul mercato sperando nell’ingenuità dei gonzi pronti a santificare «il cd da mettere durante l’aperitivo». (Fatto Quotidiano, 17 febbraio 2011, p. 17, Secondo Tempo) • Le stesse sonorità che hanno permesso al trevigiano Riccardo Piovesan, questo il suo vero nome, di girare l’Europa, finendo perfino a Dubai, e di suonare nei migliori club dedicati all’elettronica come il Tresor di Berlino, il Magdalena, il Dude Club, l’Aurora Festival, Arma 17, e a uno degli after party più famosi, il «Doctor sax» di Torino, oltre a essere di casa al Phobic Club con il format Pulse. (Claudio Cabona, Secolo XIX, 7 agosto 2016, p. 32, Album Estate).
- Espressione inglese composta dalla prep. after ‘dopo’ e dal s. party ‘ricevimento, festa’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 2 dicembre 2000, p. 5, (Luigi Offeddu).