ARCIPRETI, Agamennone
Figlio di Cesare, nacque a Perugia intorno alla metà del XV secolo. Legato alla famiglia degli Oddi, rivali dei Baglioni nella contesa per il predominio sulla città, sposò il 9 giugno 1488 Costanza, figlia di Sforza degli Oddi.
Scoppiato il 28 ott. del 1488, dopo vani tentativi di pacificazione dell'inviato pontificio Franceschetto Cibo, l'aperto contrasto fra le due fazioni avversarie, l'A. partecipò animosamente ai combattimenti fra le schiere degli Oddi, mentre il suo fratello minore Girolamo si schierava a fianco dei Baglioni. Dopo due giorni di battaglia nelle strade gli Oddi furono espulsi da Perugia; con essi era l'A., che si rifugiò con la famiglia a Gubbio.
L'8 febbr. 1489 gli fu inviato a Castiglioncero, ove si era trasferito, un messo del Comune con la notifica del confino a Firenze. L'A., fatto entrare l'ufficiale latore della cedola, lo costrinse a consegnargli tutte le notificazioni che aveva con sé, e ad inghiottire quella diretta a lui; quindi lo rimandò a Perugia.
Era una aperta dichiarazione di ribellione. E per sedici anni l'A., senza mai piegarsi a compromessi, condusse contro la signoria dei Baglioni, insieme con la piccola schiera dei fuoriusciti fedeli a lui e agli Oddí, una guerra feroce e contina. Dando subito inizio alle ostilità, egli conquistò nel marzo del 1489 numerosi castelli del territorio perugino; ma nel corso dello stesso anno, rimasto privo di appoggi, dovette cedere le località occupate, per avviarsi, poi, al confino assegnatogli dal pontefice (12 apr. 1490), intervenuto decisamente in aiuto dei Baglioni.
Nel 1491 l'A. tentò di nuovo di impossessarsi di Perugia con la forza; organizzato un ardito colpo di mano, il 6 giugno lanciò nella città una prima ondata di fuoriusciti guidata dagli Oddi; egli, con una seconda schiera, sarebbe entrato in Perugia in un secondo momento. Ma il piano fallì; i Baglioni, riavutisi dalla sorpresa, respinsero prontamente gli sbanditi; e l'A., giunto troppo tardi con i suoi armati, trovò le porte della città chiuse e ben difese.
Un nuovo tentativo egli operò nel 1495 sempre insieme con gli Oddi, e con l'appoggio di Assisi, Siena, Foliguo. Dopo aver preso il castello di Corciano, i fuoriusciti, nella notte fra il 4 e il 5 sett. 1495, entrarono in Perugia, cogliendo di sorpresa i Baglioni. Ma ancora una volta il loro assalto fu respinto. L'A., che secondo un cronista si batté "come un drago", ferendo Astorre Baglioni, rimase ucciso nella mischia, per mano del Baglioni stesso o di Francesco Barzi, chiudendo così tragicamente una vita tutta trascorsa nei travagli dell'esilio e della guerra civile.
Fonti e Bibl.: Cronaca della città di Perugia... nota col nome di Diario del Graziani, a cura di A. Fabretti, in Arch. stor. ital., XVI, 1 (1850), passim; Cronaca della città di Perugia di F. Matarazzo, ibid., XVI,2 (1851), pp. 46, 55, 56; L. Bonazzi, Storia di Perugia, II,Perugia 1879, pp. 14. s.