AGATANGELO (Agathangelos)
Storico armeno del IV secolo, romano di nazione, conoscitore, oltre che dell'armeno, di lettere greche e latine; scrisse per incarico del re Tiridate (Trdat, Trdatēs o Trdatios), di cui era segretario, una Storia del re Tiridate e di S. Gregorio l'Illuminatore e della conversione dell'Armenia al Cristianesimo. Si hanno tre versioni di quest'opera: una armena, una greca e una araba (pubblicata dal Marr). La versione greca è stata fatta su un originale armeno, che Agatangelo scrisse in caratteri greci, giacché l'alfabeto armeno venne inventato solo nel sec. V. L'opera di Agatangelo è già nota agli storici armeni del sec. V: ad esempio, a Lazzaro Farpense, che ricorda "il beato uomo di Dio Agatangelo" (eraneli ayrn Astucoy Agathangelos), storico veritiero (patmeac stugiw "narrò veracemente"). Essa è divisa in tre parti: nella prima parte è narrata la storia di Tiridate e di S. Gregorio; nella seconda è esposta la dottrina di S. Gregorio (Vardapetuthiwn Srboyn Grigori); nella terza si fa]ä storia della conversione dell'Armenia al cristianesimo. Nonostante le alterazioni subìte dal testo e l'abbondanza degli elementi evidentemente leggendarî, l'opera di Agatangelo occupa un posto eminente nella storia della letteratura armena, e i discorsi e le preghiere che Agatangelo fa pronunziare all'Illuminatore costituiscono certamente alcune delle più belle, eloquenti e ispirate pagine della prosa classica armena. Negli Acta Sanctorum dei Bollandisti (ed. Palmé, 1865, Septembris, VIII, p. 320 segg.), è stato pubblicato dal p. Giovanni Stilting il testo della versione greca, tratto da un antico manoscritto di Firenze, preceduto da una dotta prefazione e accompagnato da note e da una traduzione in latino. Il testo greco venne usato da Simeone Logoteta (il Metafraste) nella compilazione degli Atti di S. Gregorio l'Illuminatore (Migne, Patrologia gr., CXV, coll. 943-996)
Una traduzione francese del testo armeno è stata pubblicata da Victor Langlois nella sua Collectioit des historiens anciens et modernes de l'Armenie (Parigi 1867, ma ristampato nel 1880, I, pp. 99-194), insieme con la versione greca e la traduzione latina, secondo il testo dello Stilting. Nei Zapiski editi dal von Rosen (Pietroburgo 1905, XVI, pp. 66-211) Nicola Marr ha pubblicato una versione araba di un testo di Agatangelo, che risalirebbe al V o al VI secolo. La versione araba è accompagnata da una traduzione e da note in russo.
Il testo armeno, stampato per la prima volta a Costantinopoli nel 1759, è stato pubblicato dai Mechitaristi di S. Lazzaro (1835 e 1862); più recentemente ne è stata pubblicata un'edizione a Tiflis (1882). Oltre al testo armeno, i Mechitaristi di S. Lazzaro ne hanno pubblicato una versione italiana con note "riveduta quanto allo stile da N. Tommasèo" (Venezia 1843). Questa versione (nella quale non è compresa la parte dottrinale) unisce ai pregi della fedeltà e dell'esattezza quelli dalla vigorosa, lucida e stringata eloquenza dello stile del grande Dalmata.
Bibl.: Oltre ai testi già citati, si possono consultare: Agathangelus di A. von Gutschmid (Zeitschr. der Deutschen morgenl. Gesell., XXI, 1877, pp. 1-60, monografia poi ristampata nei Kleine Schriften di A. v. G., Lipsia 1892, III, p. 339 segg.); P. de Lagarde, Agathangelos, Gottinga 1887; P. Basilio Sargisean, Agatangelo e il suo secolare mistero, Venezia 1890 (studio critico, in armeno, sulla storia e sulle fonti di A.); A. Meillet, Remarques sur le texte de l'historien arménien Agathange, in Journal asiat., Parigi 1910, s. 10ª, XVI, p. 457 segg.; e inoltre A. Ter Mikelian, Die armenische Kirche in ihren Beziehungen zur byzantinischen vom IV bis XIII Jahrh., Lipsia 1892. Sulla conversione dell'Armenia al cristianesimo: P. M. Samueljan, Bekehrung Armeniens durch den hl. Gregor Illuminator nach national-historischen Quellen, Vienna 1844, e F. Tournebize, Histoire politique et religieuse de l'Arménie, passim (pubbl. in Revue de l'Orient chrétien, 1902-1905, e poi in volume, Parigi s. a.).