Agde
(gr. 'Αγαθὴ Τύχη; lat. Agatha)
Città nel dip. dell'Hérault in Francia.
I Focesi di Marsiglia fondarono nel sec. 6° a.C. la colonia di 'Αγαθὴ Τύχη alle foci dell'Hérault. Il sito, la cui importanza fu grande durante tutta l'Antichità, rappresentava una tappa importante sulla strada che da Marsiglia andava in Spagna e apriva, grazie al fiume, possibilità di traffico commerciale verso le terre dell'interno.
Non si conosce la data di fondazione del vescovado di A. (forse il sec. 5°). La tradizione dell'arrivo ad A. di s. Severo che, venuto dalla Siria, fattosi eremita, fondò il monastero di Saint-André e vi morì intorno all'anno 500, si ricollega all'introduzione del cristianesimo in questa regione. Il primo vescovo di A. citato è Sofronio, che nel 506 partecipò in questa città a un concilio che vedeva riuniti trentacinque vescovi della Gallia visigotica. Infine una iscrizione del sec. 6° nella chiesa di Notre-Dame du Grau segnala la fondazione, presso la foce dell'Hérault, di un 'tempio consacrato a Cristo' da parte di Ranilo 'vergine votata a Dio'.
La storia della città nel Medioevo si confonde con quella delle lotte fra episcopatus e comitatus almeno fin verso il 1150, data che segnò l'inizio dell'ascesa del potere episcopale, consacrato nel 1187 dalla donazione del vicecontado al vescovo. D'altra parte il potere consolare, che si affermò molto lentamente, è documentato dal 1207 in poi.
A S della cité, costruita nel luogo dell'antico agglomerato, di cui riproduce parzialmente il tracciato delle strade, si erano formati forse fin dal sec. 6° due sobborghi intorno alle chiese di Saint-André e di Saint-Sever. Nel 1173, in seguito a un diploma di Luigi VII, fu autorizzata la costruzione di un'unica cinta fortificata, che inglobava la cité (già chiusa in una cinta anteriore) e due agglomerati che ormai ne costituivano uno solo: il bourg.
Questa fortificazione, che si appoggiava a un antico muraglione (ricostruito dopo la distruzione parziale operata da Carlo Martello nel 737), comprendeva quattro porte principali e diciotto torri a pianta quadrangolare; durante la seconda metà del sec. 14° fu notevolmente rinforzata.
La basilica di Saint-André, la cui fondazione è attribuita a s. Severo, fu la sede del concilio tenutosi nel settembre del 506. Costruita presso una necropoli del sec. 1°, vide cessare la sua originaria funzione funeraria verso la fine del sec. 7°, poco dopo la traslazione delle reliquie di s. Severo nella nuova chiesa a lui intitolata. Molto rimaneggiata nel corso dei secoli, Saint-André conserva solo qualche struttura romanica e una colonna che proviene da un edificio anteriore, chiamata 'colonna del concilio'.
La prima menzione della chiesa di Saint-Sever risale all'877, ma gli scavi eseguiti nel 1953 hanno permesso di ritrovare le fondazioni di una chiesa anteriore (sec. 6°-7°), senza dubbio l'edificio eretto al momento della traslazione delle reliquie del santo o quello che alcuni autori indicano come la chiesa di Saint-Martin, dove Severo sarebbe stato inumato e quindi a lui intitolata. Questa chiesa, anch'essa molto rimaneggiata, presenta alcune strutture dei secc. 12° e 13°, fra cui un'absidiola; l'edificio fu oggetto di una ricostruzione quasi totale dopo il 1499.
Nella parte occidentale della cité, lungo il fiume, si sviluppava il complesso episcopale raggruppato intorno alla cattedrale di Saint-Etienne, con il palazzo (interamente ricostruito dopo il sec. 18°), la casa del capitolo (di cui resta solo una sala coperta da una volta a botte spezzata su archi trasversi) e una chiesa intitolata alla Vergine.
La cattedrale carolingia, dedicata a s. Stefano, fu interamente ricostruita dal 1173. Una navata unica di sei campate con volte a botte spezzata su archi trasversi precede un transetto e un coro con terminazione rettilinea, imposto dalla topografia: infatti la rete stradale preesistente non permetteva la costruzione di un sistema di absidi. L'edificio, parte anche del sistema difensivo, presenta sulle facciate un ballatoio con piombatoi fra i contrafforti, come alcune chiese fortificate (cattedrale di Saint-Pierre di Maguelone; chiesa di Vic-la-Gardiole). Due torri si ergevano al di sopra dei bracci del transetto; quella a N è stata sopraelevata nel 14° secolo. L'uso del materiale locale, il basalto, conferisce austera bellezza all'insieme della costruzione.
La città possiede ben poche vestigia di costruzioni civili medievali, poiché la parte essenziale dell'agglomerato urbano risale al 17° e al 18° secolo.
Bibliografia
J. Picheire, Histoire d'Agde, Lyon 1960.
R. Aris, J. Picheire, Essai sur le développement topographique d'Agde, Annales du Midi 72, 1960, pp. 130-135.
A. Castaldo, L'église d'Agde (Xe-XIIIe s.), Paris 1970.
J. Nougaret, A. Burgos, Saint-Etienne d'Agde, in Languedoc roman. Le Languedoc méditerranéen (La nuit des temps, 43), La Pierre-qui-Vire 1975, pp. 245-252.