AGEMA (ἄγγημα; lat. agēma)
Nome di reparti scelti negli eserciti greci. L'agema spartano è ricordato da Senofonte (Lacedaem. pol., II, 9; 13, 6): alcuni lo identificano con il corpo permanente di 300 opliti scelti, detti κόροι o ἱππεῖς, che formavano la guardia del re, e che durante le evoluzioni fungevano da guide; di qui forse il loro nome (v. Busolt-Swoboda, Griechische Staatskunde, Monaco 1926, p. 706, n. 3). Altri intendono invece per agema gli ufficiali che nello schieramento in battaglia prendevano posto dinanzi ai rispettivi reparti (v. Droysen, Heerwesen und Kriegführung der Griechen p. 44, n. 1 e p. 73, n. 3).
Nell'esercito macedone è ricordato l'agema degl'ipaspisti, i quali costituivano una fanteria leggera; il loro agema, esplicitamente distinto dalla massa degli altri ipaspisti (Arriano, Anabasi, III, 11, 9), era un corpo scelto, addetto alla guardia e al servizio del re (perciò detto anche ἄγημα βασιλικός o πεζικὸν ἄγημα). Ogni distretto della Macedonia forniva un'ile di camlleria, ma elementi scelti di tutti i distretti formavano l'ἄγεμα o ἴλη βασιλική, la cavalleria della guardia (v. Droysen, Untersuch. über Alexander des Grossen Heerwesen, Friburgo 1885, pp. 16 e 21). L'agema è spesso ricordato negli eserciti dell'età ellenistica; in quello di Eumene (300 cavalli), di Antigono (id.), dei re macedoni antigonidi (quello di Perseo nel 171 era di 2000 peltasti), dei Tolomei (a Rafia, nel 217, di 3000 peltasti), dei Seleucidi (1000 cavalieri nell'esercito di Antioco a Magnesia nel 190 e di Antioco Epifane nel 167).
Bibl.: Droysen, Heerwesen und Kriegführung der Griechen, in Hermann, Lehrbuch d. griech. Antiquitäten, 2ª ed., II, ii, Friburgo 1889, pp. 134, 160, 164, 166 e in Pauly-Wissowa, Real-Encyclopädie, I, c. 771; Kromayer-Veith, Heerwesen und Kriegführung der Griechen und Römer, Monaco 1928, pp. 99 seg., 106, 139.