agender
(a-gender), s. m. e f. e agg. inv. Chi o che non si identifica nelle caratteristiche abitualmente attribuite a un genere sessuale.
• Da agender a bigender, da fluido a neutro, da trans a intersessuale, passando per maschio, femmina, ma anche «femminiello». Da oggi sulle nostre pagine di Facebook autodefinirsi sarà più democratico, ma anche forse assai più complicato. (Maria Novella De Luca, Repubblica, 4 luglio 2014, p. 1, Prima pagina) • il punto è tutto qui, questa nuova moda della confusione tra i generi non riguarda tanto l’orientamento sessuale gay, etero o bisex, quanto una forma di travestitismo che serve solo per finire sui social media. Gli uomini depilati, allampadati, tatuati come un incrocio tra il Corsaro Nero e dieci guerrieri maori, con sopracciglia degne della Tatangelo e dei colori addosso che per guardarli ci vogliono gli occhiali da sole, farebbero parte di un movimento culturale denominato da alcuni «no gender», da altri «agender» e dal popolo della moda «genderless» con la sola eccezione di Stefano Pilati che preferisce parlare di «genderfluidity». (Daniela Fedi, Giornale, 20 giugno 2015, p. 24, Style Week) • Oggi [...] il lessico transgender si è straordinariamente arricchito. «Si può parlare di transgender, cisgender, gender non conforming, genderqueer, a-gender e ‒ spiega «National Geographic» ‒ di tutti gli altri 50 generi che Facebook permette ai suoi utenti di selezionare». (Luciano Moia, Avvenire, 22 dicembre 2016, p. 15, Attualità).
- Dall’ingl. agender.