Si conoscono scultori di questo nome, appartenenti a una stessa famiglia attiva a Rodi tra il 2º e il 1º sec. a. C.; uno di essi è indicato da Plinio come autore del Laocoonte, insieme ad Atanodoro e a Polidoro rodî. Con gli stessi autori del Laocoonte sono probabilmente da collegare le sculture che sono state rinvenute a Sperlonga (v.).