agglomerazione
Termine utilizzato nell’economia urbana e regionale con riferimento alla tendenza delle attività economiche a concentrarsi geograficamente in alcune regioni e/o città all’interno di un Paese (per es. l’Italia) o di una più ampia area geopolitica (per es. l’Unione Europea). Fra gli esempi più noti di questo fenomeno, vi sono comparti dell’industria dell’auto (Torino, Detroit, Stoccarda), dell’industria dei servizi finanziari (Londra e New York), dell’industria cinematografica (Hollywood) e di quella della microelettronica (Silicon Valley). In Italia, la concentrazione territoriale delle attività produttive ha spesso assunto forme peculiari, espresse nel concetto di distretto industriale (➔).
L’esistenza di a. geografiche di attività produttive discende dalle scelte di localizzazione delle imprese (➔ localizzazione) ed è spiegata dalla presenza di economie di agglomerazione. Con tale espressione si fa riferimento ai benefici di carattere economico che possono derivare per un’impresa dal localizzare le proprie attività in prossimità di quelle di altre imprese. In generale, tali benefici vengono riassunti in due categorie principali: economie di urbanizzazione ed economie di localizzazione.
Le economie di urbanizzazione sono associate alla dimensione, alla densità e alla varietà di attività economiche presenti in un’area tipicamente urbana. In primo luogo, una più elevata densità di imprese e un’ampia dimensione urbana rendono possibile l’investimento in capitale fisso sociale, ossia per es. infrastrutture di trasporto, sistemi di comunicazione e strutture di ricerca, che incrementano la produttività e/o riducono i costi di produzione di tutte le imprese localizzate nell’area. In secondo luogo, al crescere della dimensione urbana, aumenta anche la varietà di attività produttive e la disponibilità di beni intermedi e di servizi specializzati. Infine, la diversità di attività caratteristica di un’area urbana contribuisce a stimolare l’innovazione, e per questa via la crescita, attraverso processi di diffusione di idee e di conoscenza fra settori e ambiti produttivi differenti. Mentre le economie di urbanizzazione scaturiscono dalla varietà di attività presenti in un’area, le economie di localizzazione discendono invece dalla concentrazione geografica di imprese operanti nello stesso settore industriale.
I benefici che possono derivare dalla specializzazione di un’area geografica in un determinato settore manifatturiero o terziario possono essere classificati in 3 categorie: la condivisione di fattori produttivi, le economie nel mercato del lavoro e le esternalità di conoscenza. Riguardo alla prima, la presenza in un’area di un’elevata densità di imprese di uno stesso settore stimola la nascita di imprese specializzate nella fornitura di beni e servizi intermedi. In tal modo, per es., un produttore di scarpe localizzato in un distretto calzaturiero è in grado di acquistare una più ampia varietà di pelli e di cuoio a prezzi più bassi. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, la concentrazione di imprese simili attira manodopera specializzata, riducendo i costi di ricerca, sia per i lavoratori sia per le imprese, e contribuendo a migliorare la corrispondenza fra le competenze specifiche, manageriali e tecniche, richieste dalle imprese e quelle offerte dai lavoratori. Infine, la prossimità geografica fra imprese simili facilita la diffusione locale della conoscenza e del sapere produttivo, sia per processi imitativi sia per comunicazione diretta, promuovendo in tal modo l’innovazione e il miglioramento dei processi produttivi.
In aggiunta alle economie di localizzazione e di urbanizzazione, che scaturiscono da processi esterni alle singole imprese e in quanto tali sono spesso definite anche come economie esterne, un ulteriore importante fattore di a. è rappresentato dalle economie di scala, ossia dal fatto che i costi per unità di prodotto dell’impresa si riducono all’aumentare del volume della produzione. In presenza di economie di scala, l’impresa può avere convenienza a concentrare la propria produzione in un solo impianto localizzato in un’area, anziché ripartirla su più impianti di dimensioni inferiori e localizzati in aree diverse.
I benefici derivanti dalle economie di a. producono dunque una spinta centripeta verso la concentrazione geografica delle attività economiche; a fronte di ciò, tuttavia, esistono forze centrifughe che operano nella direzione di una maggiore dispersione spaziale. In primo luogo, le a. urbane e industriali generano varie diseconomie (inquinamento, traffico, costi crescenti del lavoro e degli affitti ecc.), che oltre una certa soglia possono più che controbilanciarne i vantaggi. In secondo luogo, l’esistenza di costi di trasporto possono compensare i benefici da a., inducendo le imprese a scegliere una localizzazione prossima al mercato e alla domanda finale.