aggressività
Tendenza a comportamenti ostili verso qualcuno o qualcosa. Mentre alcuni disturbi mentali predispongono a reazioni aggressive, altri sono caratterizzati da livelli patologicamente bassi di a.; la comprensione dell’a. umana non può quindi prescindere dall’esame dei dati biologici, dalla considerazione degli aspetti evolutivi nelle altre specie animali, e soprattutto dagli aspetti anatomici e neurofisiologici dei sistemi correlati agli atteggiamenti aggressivi. D’altro canto, la psicoanalisi ha sviluppato la nozione di pulsione aggressiva e ha assegnato all’analisi delle motivazioni e delle condotte aggressive un ruolo centrale nella spiegazione del funzionamento psichico e dell’organizzazione sociale. La multidimensionalità del fenomeno ha fatto sì che anche gli psicologi abbiano indagato l’a. nei diversi rapporti e contesti sociali, e contemporaneamente approfondito la natura dei processi affettivi e cognitivi a livello di esperienza soggettiva. La grande differenza tra gli individui induce a ritenere che ciascuno di essi sia all’inizio portatore di un potenziale, suscettibile di tradursi in un vasto repertorio aggressivo. Ciò di cui ognuno è portatore alla nascita non rende tuttavia ragione delle differenze che prendono forma nel corso dello sviluppo, sino a stabilizzarsi in vere e proprie caratteristiche di personalità.