AGIUS SOLDANA (De Soldanis), Giovan Pietro Francesco
Nacque al Gozo nel 1712. Compiuti i primi studi di teologia e di diritto a La Valletta, si laureò a Padova. Divise successivamente il suo tempo tra la permanenza a Malta e lunghi viaggi in Italia (1750, 1752, 1757) e in Francia, dove incontrò i maggiori dotti del tempo: fu socio onorario di accademie italiane (degli Apatisti a Firenze, dei Botanici a Cortona, del Buon Gusto a Palermo, degli Erranti a Fermo); a Parigi conobbe il Turgot, con il quale mantenne anche in seguito assidui rapporti epistolari. Nel 1750 era a Roma, dove pubblicò una grammatica punica, annunciando anche la prossima pubblicazione di un'opera storica sulla congiura che nel 1749 gli schiavi turchi avrebbero ordito per sterminare tutti i cristiani maltesi.
L'apparizione di quest'ultima opera, Mustafà Bascia di Rodi schiavo in Malta, o sia la di lui congiura all'occupazione di Malta..., Napoli 1751, gli costò una serie di vicissitudini: l'A. fu sul punto di essere arrestato per le aggiunte abusive che un certo Michele Acciardi, pisano (cui l'A. aveva affidato la cura dell'edizione), dopo essersi appropriato della paternità dell'opera, introdusse in quel lavoro, che tutti sapevano essere stato composto dall'Agius.
Forse nel periodo più acuto della polemica l'A. era a Malta, anche se, tra il 1750 e il 1758, vediamo alcune sue pubblicazioni apparire a Roma, dove fu certamente verso la metà del 1752, a Venezia e ad Avignone. Il suo soggiorno in Francia pare risalire al periodo immediatamente anteriore al 1763, anno della sua definitiva sistemazione a La Valletta. In quell'anno (24 giugno 1763) ricevette il titolo di canonico della cattedrale del Gozo e l'incarico di dirigere la biblioteca da poco fondata a La Valletta.
Al nuovo ufficio l'A. dedicò il meglio di se stesso, ordinando personalmente più di ventimila tra volumi e manoscritti, e raccogliendo amorosamente le memorie archeologiche, storiche, linguistiche e folcloristiche delle isole maltesi. Morì il 30 genn. 1770 e fu sepolto nella collegiata di S. Paolo a La Valletta.
Nella cultura italo-maltese del '700 l'A. introdusse le idee e le correnti più vive della cultura europea. Senz'altro prezioso è il suo contributo per la raccolta e la descrizione delle tradizioni popolari maltesi; nel campo linguistico non possedeva necessaria preparazione: egli sostenne, per esempio, che la lingua maltese moderna fosse la continuazione dell'antica lingua punica.
La maggior parte dell'ampia produzione dell'A. rimase inedita alla Biblioteca di La Valletta. Tra le opere edite sono da ricordare: Della lingua punica presentemente usata dai maltesi, Roma 1750; l'Annone Cartaginese, cioè vera spiegazione della I scena dell'atto V della commedia di M. A. Plauto fatta colla lingua moderna maltese o sia l'antico cartaginese..., Roma 1757 (da cui l'Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, p. 63 desume, erroneamente, per l'A. la qualifica di compositore); il Discours apologétique contre la dissertation historique et critique sur le Naufrage de Saint Paul de l'abbé Ladvocat (Avignone 1757, trad. ital., Venezia 1758), dove in polemica con Ladvocat, l'A. sostenne la tesi del soggiorno a Malta dell'apostolo Paolo.
Piccoli saggi inediti a carattere storico-linguistico e folcloristico furono pubblicati dalla rivista Malta letteraria, IV (1928), pp. 21-24, 146-153; VII (1931), pp. 262-269.
Fonti e Bibl.: Catalogo dei codici e dei mss. inediti che si conservano nella pubblica Biblioteca di Malta, Valletta 1856, pp. 48-54 (con elenco completo delle opere mss. dell'A.); G. F. Abela, Malta illustrata, 2 ediz., a cura di G. A. Ciantar, II, Malta 1780, pp. 590-592; Comte de Borch, Lettres sur la Sicile et sur l'île de Malte..., I, Zürich 1782, p. 204; F.H.W. Gesenius, Versuch uber die maltesische Sprache..., Leipzig 1810, p. 6; D. Scinà, Prospetto della storia letteraria di Sicilia nel sec. XVIII, I, Palermo 1824, p. 162; II, ibid. 1825, pp. 181, 224; M. Schipa, Il Regno di Napoli al tempo di Carlo di Borbone, Napoli 1904, pp. 750-751; G. Curmi, G.F.A., in Malta letteraria, IV (1928), pp. 129-133; V. Laurenza, Il contributo di Malta alla letteratura italiana, in Civiltà maltese, Roma 1940, pp. 209-211.