AGLAURO ("Αγλσυρος o "Αγλαυλος; Aglauros e anche Agraulos)
ll mito greco conosce due donne di questo nome, l'una e l'altra collegate con le origini leggendarie di Atene: la prima come figlia di Aktaios, primo re di Atene, sposa di Cecrope e madre della seconda Aglauro, nonché delle altre due fanciulle Erse e Pandroso, e del fanciullo Erisìttone. La leggenda si è impadronita della seconda Aglauro, lasciando nell'ombra la prima. Una versione della leggenda fa Aglauro amata da Ares e madre della ninfa Alcippe, violentata da Alirrotio, figlio di Poseidone, ucciso per vendetta da Ares (Pausania, I, 21, 4). Una versione più diffusa collega la leggenda di Aglauro con il culto primitivo di Atena sull'Acropoli, dove sorgeva la reggia di Cecrope. Atena stessa avrebbe affidato alle tre sorelle un recipiente (cista) ermeticamente chiuso, con l'ingiunzione di non 1icercarne il contenuto (Paus., I, 18, 2). Mentre Pandroso restava ubbidiente alle ingiunzioni divine, le altre due sorelle vi contravvenivano, trovando nella cista il fanciullino Erittonio, da Atena destinato all'immortalità, protetto da un serpente. Aglauro, punita per la sua disubbidienza con improvvisa pazzia, si gettava a capofitto dall'Acropoli nel versante più ripido, rimanendo sfracellata al suolo. In piena età storica Aglauro era fatta oggetto di culto, con un proprio santuario, l'Aglaurion, situato presso le pendici settentrionali dell'Acropoli di Atene. Quivi si conducevano a prestare giuramento gli efebi, nel nome di Ares Enialio, di Aglauro, di Zeus, di Artemide Egemone.
Bibl.: Roscher, Lexikon d. griech. u. röm. Mythol., s. v.; Toepffler e Wachsmuth in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., s. v.; Foucart, Le culte des Héros chez les Grecs, in Mém. de l'Académie des Inscr., XLII (1928), p. 8 segg.