Vedi AGLAURO dell'anno: 1958 - 1994
AGLAURO (v. vol. I, p. 138)
A. ebbe un santuario (l’Aglàurion) su una pendice dell'Acropoli di Atene, non determinata dalle fonti. Dal XIX sec. in poi si è creduto che esso fosse situato sulle pendici N, nella grotta che si trova al di sotto del c.d Arrhephòrion dell'Acropoli. Nel 1980 un'importante scoperta ha permesso di spostare la sede dell’Aglàurion, e di rivedere tutta la topografia dell'area NE ed E dell'Acropoli. Al di sotto della grande caverna sulle pendici orientali fu messa fortuitamente in luce una stele, ancora in situ, con un decreto della metà del III sec. a. C. il quale prevedeva tra l'altro che la stele dovesse essere innalzata nel Santuario di Aglauro. Quindi il santuario deve essere ormai definitivamente posto sulle pendici orientali. Del resto un saggio di scavo eseguito attorno alla stele, ha mostrato che essa era addossata a un muro classico, senza dubbio il muro di cinta del tèmenos dell’Aglàurion.
All'origine il santuario era certamente limitato alla sola caverna. Secondo Erodoto (VIII, 52-3), i Persiani occuparono l'Acropoli arrampicandosi dal Santuario di A. (dunque la caverna, non il tèmenos), un punto della rocca che era rimasto incustodito probabilmente perché, essendo la roccia molto ripida, i difensori avevano pensato che la salita non sarebbe stata possibile. In un'epoca indeterminata il santuario si estese verso il basso e comprese un tèmenos dove gli efebi attici prestavano il giuramento quando, ricevuti dalla città lo scudo e la lancia, iniziavano il loro servizio militare.
La caverna stessa sembra essere stata strettamente connessa con il rito ben conosciuto delle Arrhephòroi. Secondo Pausania (1, 27, 4) due nobili fanciulle ateniesi che restavano sull'Acropoli per un anno, le Arrhephòroi, scendevano dall'Acropoli una certa notte dell'anno (probabilmente in autunno), portando sulla testa una cesta che conteneva oggetti segreti (àrrheta) che esse non conoscevano né dovevano vedere. In seguito si recavano in un luogo che, secondo Pausania, non era lontano dal Santuario di Afrodite dei Giardini (si pensa al santuario scoperto dagli scavi americani sotto l'angolo NE dell'Acropoli piuttosto che a quello sulle rive dell'Ilisso) e al termine del loro percorso (e non durante, come è stato talvolta sostenuto) scendevano, sempre secondo Pausania, in un luogo sotterraneo ove depositavano le loro ceste. Al loro posto ricevevano altre ceste ugualmente chiuse e contenenti oggetti segreti che riportavano sull'Acropoli. Dopo aver compiuto questo rito le fanciulle erano libere dal loro incarico e sostituite da altre. Esso è indubbiamente alla base del mito di Erittonio e delle figlie di Cecrope ed era probabilmente inteso a rafforzare la fecondità della terra e degli uomini. Dopo la nuova scoperta questi cerimoniali devono essere localizzati nella grande caverna del versante E dell'Acropoli, santuario primitivo di Aglauro.
Il Santuario di A. era inoltre connesso con una festa mistica in onore delle figlie di Cecrope: Herse, Pandroso, A. stessa. Durante questa festa era offerta una cena sontuosa (deipnophòros) probabilmente ai soli iniziati.
Nelle vicinanze del Santuario di A. erano situati, secondo Pausania, il Pritaneo, dove bruciava eternamente la fiamma sacra della città, e il Santuario dei Dioscuri, il c.d Anàkeion.
Bibl.: G. Dornas, The True Aglaurion, in Hesperia, LII, 1983, pp. 48-63, tavv. xiii-xv.