Varda, Agnes
Varda, Agnès. – Regista francese di origine belga (n. Bruxelles 1928). È stata la maggiore esponente femminile della generazione della Nouvelle vague conserva una lucida libertà espressiva e l’attenzione per le pieghe sottili e nascoste della vita come per il racconto di umanità emarginate, operando soprattutto nel campo del documentario, e lanciandosi anche in pratiche sperimentali come la videoinstallazione. La predilezione per i microcosmi minori la porta a raccontare in Le glaneurs et la glaneuse (2000) il lavoro duro dei raccoglitori nei campi, restituendone la condizione umana in un mondo ormai globalizzato; realizza poi una sorta di sequel, Le glaneurs et la glaneuse, deux ans aprés (2002), in cui riflette anche sugli effetti che il documentario ha prodotto sulle persone incontrate, nonché sul proseguire dei singoli destini. Dopo un delicato cortometraggio, Le lion volatil (2003) e il curioso ritratto di un'artista in Ydessa, les ours et etc… (2004), V. ha realizzato due esperimenti in cui il suo filmare documentaristico si coniuga con la videoinstallazione, con la sua notevole sensibilità fotografica e con una attività di artista visiva che l’ha vista all’opera in diverse strutture espositive. Si tratta di un toccante e malinconico ritratto collettivo sulla condizione dell’essere vedova, Quelques veuves de Noirmoutier (2005), nei colori e nelle luci di un’isola atlantica francese, e di un inusuale autoritratto o autodocumentario, Les plages d'Agnès (2008), in cui si specchia la sua memoria di cineasta e di donna, nell’itinerario di un paesaggio di ricordi disseminato tra le spiagge che ha amato, frammista a giocose performances che sconfinano oltre il cinema e si rifrangono nella sua attività recente di creatrice di installazioni artistiche.