AGNONE (A. T., 27-28-29)
Cittadina della provincia di Campobasso; sorge in amena posizione sul pianoro di una collina, a 810 metri, presso il fiume Verrino. Ha decorosi fabbricati, strade larghe, tra cui Via Castelfidardo e il Corso V. Emanuele, vaste piazze, molti e ben forniti negozî. La cattedrale di S. Emidio ha un bel portale con grande rosa. Nell'interno a due navate è un fonte battesimale in marmo e una "Pietà" in terracotta di Amalia Dupré. È tra le cittadine più industri del Molise: possiede oreficerie, pastifici, lanifici, fabbriche di confetti, una fonderia di campane, fonderie e manifatture di utensili di rame, officine di ferro battuto. Con ardita iniziativa civica ha costruito 38 km. di tramvia elettrica per raggiungere la ferrovia Isernia-Sulmona.
Si vuole fondata da profughi scampati dall'eccidio della vicina Aquilonia (293 a. C.), ove ancora si trovano tombe, iscrizioni, ruderi di colonne, di mura e di un grandioso anfiteatro. Nel 1848, fu pubblicata la "Tavoletta votiva di Agnone" trovata da I.S. Cremonese, in contrada Fonte del Romito e che è forse il più importante monumento dell'osco sannitico; un bronzo con elenco di divinità campestri. Contava 4500 ab. nel 1561; d'allora fino al 1660 andò diminuendo; nel 1800 ne comprendeva 7500, nel 1901, 10.189, e 9122 nel 1921. Anch'essa, come altri comuni del Molise, ha subíto diminuzione per l'esodo dei suoi cittadini di là dall'oceano, nell'ultimo cinquantennio.
Nel vasto territorio agricolo (104,73. kmq.), sparso di vigneti e oliveti e casini, vi è molta popolazione sparsa nelle frazioni Fontesambuco, Cantalupo, Marangoni, S. Onofrio, Pietranera, Montagna, Colletoccia, Collemarino, che formano paesaggi assai pittoreschi e suggestivi.