ago
Utensile di forma allungata. A. da sutura: a. usato in chirurgia per la sutura dei tessuti; è di varia forma (curvo, semicurvo, retto), a sezione cilindrica o triangolare, a cruna aperta o chiusa e di spessore e lunghezza variabili in rapporto alla consistenza dei tessuti per i quali viene usato. Speciali tipi di a. sono quelli con manico e quelli (atraumatici) senza cruna, sui quali è fissato il capo di un filo, per evitare l’eccessivo traumatismo di tessuti delicati a opera della cruna e della duplicatura del filo al suo livello. A. per iniezioni: a. retto, cavo nel senso della lunghezza, che, fissato a una siringa in corrispondenza del cosiddetto cono, permette di introdurre liquidi medicamentosi attraverso i tegumenti, nell’interno dei tessuti (cute, sottocutaneo, muscoli e sangue), oppure di prelevare sangue dalle vene superficiali. Di dimensioni e calibro variabili, tali a. presentano la punta obliquamente disposta ‘a becco di flauto’. A. per ipodermoclisi: differisce dall’a. per iniezioni per la presenza di altri fori sulla sua superficie, per permettere il passaggio in più punti del liquido medicamentoso nel tessuto sottocutaneo. A. a farfalla: a. corto dai 5 ai 10 mm munito di due piccole ali di plastica, che, impugnate fra pollice e indice, ne permettono l’introduzione in vena più agevolmente. A. radifero: piccolo cilindro cavo usato in radioterapia. Contiene una sostanza radioattiva (emanazione, sali di radio, ecc.), ed è munito alle estremità di una cruna per un filo di assicurazione e di una punta per facilitare l’infissione nel contesto del tumore. È fatto di platino o anche di acciaio inossidabile, di spessore tale da assicurare un filtraggio delle radiazioni pari a quello dato da uno spessore di 0,5 mm di platino.