Agopuntura
L'agopuntura è una tecnica terapeutica impiegata da tempi remoti in Cina e in altri paesi orientali al fine di alleviare il dolore e curare ogni sorta di disturbi. Consiste nell'inserzione di piccoli aghi metallici nella pelle del paziente, a una profondità di 3-10 mm, o anche più, in corrispondenza di precisi punti, disposti lungo una fitta rete di canali che si ritiene attraversino tutto il corpo distribuendovi energia vitale. Il suo nome originario in cinese è zhen jiu, dove zhen indica 'il metallo che morde', cioè l'ago, e jiu l'azione lenta ottenuta con il fuoco. Infatti, oltre all'impiego di aghi, tale forma di terapia fa anche ricorso alla 'ignipuntura' o 'moxibustione', dal termine giapponese moxa (il cui equivalente cinese è kao), indicante il calore applicato sui punti del corpo mediante un minuscolo cono di artemisia acceso. Negli ultimi anni la pratica dell'agopuntura si è andata diffondendo anche nel mondo occidentale e, per i suoi risultati, è stata in certa misura accolta anche dalla medicina ufficiale.
L'agopuntura e la moxibustione derivano da due forme di terapia molto remote: la terapia con aghi, che le popolazioni delle coste orientali della Cina impiegavano prima ancora del 3° millennio a.C., e la ignipuntura, cui facevano ricorso invece le tribù di allevatori delle regioni settentrionali. La tradizione fa risalire l'origine dell'agopuntura a Huang di, l'Imperatore Giallo, personaggio quasi mitico cui è attribuita anche l'origine dell'astrologia, l'invenzione della ruota e della bussola, nonché la prima forma di governo organizzato. Huang di è considerato l'autore del Nei Jing, datato intorno al 2800 a.C., e composto dai più antichi trattati medici cinesi, il Ling shu e il Su wen, formati da ottantuno capitoli ciascuno. All'inizio del Ling shu, l'imperatore chiede al suo ministro Qi Bo di "ricostruire l'antica dottrina", suggerendo, tra l'altro, di sostituire i primitivi aghi di pietra con aghi di metallo. L'agopuntura è sempre sopravvissuta in Cina, pur se tra alterne vicende. Alcuni agopuntori acquisirono una tale fama da essere venerati al pari di entità divine, come Hua Tuo (2° secolo d. C.), 'il medico dei miracoli', cui sono attribuite l'invenzione della narcosi e dell'unità di misura per la ricerca dei punti di agopuntura, costituita dalla lunghezza della seconda falange del dito medio, e chiamata cun (pronuncia tzeng). Nel 7° secolo d.C. venne aperta la prima Accademia medica imperiale, che istituì l'agopuntura come specializzazione specifica, con relativo dottorato. Nel 1601 comparve, a opera di Yang Ji Zhou, lo Zhen jiu Dacheng, fondamentale compendio di agopuntura e ignipuntura. Anche nei periodi di decadenza, in cui fu praticata soltanto in provincia, l'agopuntura costituì un'alternativa alla cosiddetta medicina delle prescrizioni, o farmacologia. Attualmente essa gode dei più ampi riconoscimenti ufficiali da parte delle autorità cinesi. Nel tempo in altri paesi orientali fiorirono varie scuole, le più antiche e importanti delle quali sono la vietnamita e la giapponese.
L'agopuntura è un'arte medica rigorosamente tradizionale che si colloca nel quadro della dottrina taoista. Tale concezione ritiene che all'origine di tutte le cose vi sia la continua interazione di due forme di energia complementari, lo Yang e lo Yin, espressione dei due principi cosmologici (il Cielo, o spirito, e la Terra, o materia) attraverso cui, come in altre grandi tradizioni, l'Assoluto manifesto (a sua volta espressione del Tao, o Assoluto immanifesto) esplica la propria azione creatrice. Le qualità dello Yang sono il creativo, il maschile, il solare, il luminoso, il caldo, il secco ecc., mentre le qualità dello Yin sono il recettivo, il femminile, il lunare, il tenebroso, il freddo, l'umido ecc. L'organismo è percorso da un ininterrotto flusso di energia vitale tra le due polarità Yin e Yang: quando le due forme di energia vitale si trovano in equilibrio tra loro, l'organismo è sano, quando il rapporto è squilibrato, si ha malattia. La funzione dell'agopuntura è quella di fornire all'organismo opportuni stimoli volti a stabilire, o a ristabilire, l'equilibrio energetico e con esso la salute.
L'energia vitale, considerata in tutti i suoi aspetti e chiamata qi, scorre all'interno di canali, o vie di flusso, che si ritiene attraversino tutto il corpo formando una fitta rete. Un primo studio di questa rete di canali (Jing luo), trascritto su un rotolo di seta, venne rinvenuto, insieme a una serie di aghi, nella tomba di un medico del 5° secolo a.C. Si tratta di vie che, al contrario delle arterie e delle vene, sfuggono all'osservazione anatomica ordinaria, essendo legate alle strutture sottili corporee (sembra, tuttavia, che l'esistenza e i percorsi di queste vie risultino anche ad alcune analisi strumentali della medicina occidentale moderna, quali la termografia, che segnalerebbe una diversa emanazione di calore corporeo nei punti di agopuntura, o l'elettrofisiologia, che indicherebbe, invece, differenze di potenziale elettrico). Nella rete si distinguono canali principali (jing mai) e canali collaterali (luo mai) che, collegati ai principali, vanno progressivamente assottigliandosi, fino a raggiungere ogni cellula del corpo. Quelli principali, i cosiddetti meridiani, sono considerati veri canali e costituiscono la base dell'intero sistema, la via di trasporto dell'energia vitale. Essi sono contraddistinti dal nome dell'organo al quale sono connessi, cui si aggiunge un ulteriore nome legato alla specifica qualità che ciascun canale ha in rapporto al fluire generale dell'energia vitale. I canali principali percorrono il corpo in senso longitudinale: immaginando il corpo con le braccia alzate, essi formano grandi linee ideali che vanno dalle dita delle mani a quelle dei piedi, e viceversa, passando attraverso la testa e il tronco. Sul lato esterno dei canali principali sono situati i vari punti (detti hsui) che, accuratamente individuati e stimolati con gli aghi o con il calore, agiscono direttamente sui relativi organi interni. Dai canali principali traggono poi origine quelli collaterali, che, diramandosi in ogni direzione, per distribuire l'energia vitale in tutte le parti del corpo, si riducono progressivamente di misura, sino a divenire 'cento volte più sottili di un capello'. Mentre sui canali principali si opera con l'agopuntura e la moxibustione, sui collaterali si agisce con massaggi o altre stimolazioni, come quelle prodotte da un martelletto recante sulla punta un gruppo di 5-7 aghi corti e sottili, detto 'fiore di pruno'. Le diverse tecniche di intervento hanno tutte lo scopo di indurre nell'organismo un riequilibrio nella circolazione delle due forme complementari di energia vitale. Queste, al di là delle continue oscillazioni e dei mutamenti cui vanno soggette, presentano caratteristiche individuali specifiche, originate dal congiungimento dello Yin di provenienza materna con lo Yang di provenienza paterna all'atto del concepimento, e svolgono in tal senso un ruolo fondamentale nella costituzione e nel destino individuali.
L'agopuntura può essere considerata da due prospettive parallele e complementari. La prima, quella della cosiddetta riflessologia, fa riferimento all'effetto della stimolazione di alcuni punti del corpo, capaci di generare specifici riflessi, avvalendosi delle moderne conoscenze di anatomia e fisiologia del sistema nervoso e di quelle relative all'azione di mediatori chimici quali le endorfine o altri. Questa prospettiva è maggiormente legata alla medicina occidentale, che negli anni recenti ha, in certa misura, accolto l'agopuntura, sia pure in termini essenzialmente pragmatici, risultandole i presupposti teorici tuttora oscuri. La prospettiva originaria, invece, riguarda l'agopuntura tradizionale ed è da inquadrare nel sistema teorico-integrale della medicina orientale, che considera l'individuo come insieme unitario, in stretta integrazione con la natura e il cosmo. Il campo di applicazione dell'agopuntura è straordinariamente vasto. Anche a prescindere dal patrimonio di conoscenze ed esperienze della medicina tradizionale, la stessa medicina occidentale la considera utilizzabile in numerose condizioni, tra l'altro definite da un apposito seminario dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) del 1979. L'ambito di intervento comprende i seguenti disturbi: a) respiratori: sinusite e rinite allergica, raffreddore da fieno, ipertrofia tonsillare, bronchite cronica, enfisema polmonare, asma bronchiale (in assenza di complicazioni cardiache); b) cardiocircolatori: ipertensione cardiaca, ipotensione posturale, extrasistole, aritmia, postumi di infarto miocardico; c) gastrointestinali: spasmo dell'esofago e del cardias, singhiozzo, gastrite cronica, iperacidità gastrica, ulcera cronica del duodeno (alleviamento del dolore), stipsi cronica; d) nervosi e muscolari: cefalea, emicrania, nevralgia del trigemino, paralisi facciale (recente, da tre a sei mesi), paresi conseguente a ictus cerebrale, neuropatia periferica, esiti di poliomielite, sindrome di Ménière, nevralgie in genere, sindrome cervico-brachiale, epicondilite dei giocatori di tennis, sciatica, lombalgia, osteo-artrite; e) oculari: congiuntivite allergica, cataratta, glaucoma; f) otorinolaringoiatrici: vertigini, terapia per il russare; g) della sfera urogenitale: ipertrofia prostatica, eccesso di frequenza della minzione, incontinenza, impotenza (funzionale e psicogena), dismenorrea, sindrome climaterica. Anche in altre malattie o condizioni morbose, come l'ansia, la depressione, l'insonnia, il trattamento mediante agopuntura ha talvolta garantito risultati positivi. L'esperienza clinica indica tassi significativi di remissione o di guarigione per altri comuni disturbi della vita ordinaria, quali allergia, sciatica, artrosi, obesità, dipendenza dal fumo di tabacco ecc. La notevole azione analgesica dell'agopuntura la rende una tecnica di elezione nella terapia del dolore e ne ha consentito l'impiego come anestetico in chirurgia, compresi alcuni casi di alta chirurgia. Ne è un esempio l'esperienza vietnamita che ha consentito di applicare l'agopuntura a circa 200 tipi di intervento: in queste operazioni, il paziente resta sveglio e partecipa, senza dolore, a ciò che avviene.
Dal punto di vista della medicina occidentale, l'analisi dell'agopuntura è stata compiuta da J. Needham, biochimico e studioso di storia della scienza cinese, nell'opera Aghi celesti. Storia e fondamenti razionali dell'agopuntura e della moxibustione, pubblicata nel 1980 in collaborazione con Lu Gwei-Djen. Needham distingue le concezioni naturalistiche e filosofiche collegate con le tecniche curative e queste ultime come metodo di cura collegato con il sistema anatomico e fisiologico degli agopunti. Messe da parte le prime, dopo aver preso atto della difficoltà di tradurle nei nostri concetti scientifici, Needham ritiene di poter affermare che la maggior parte delle malattie trattate con agopuntura, nel passato e oggi, rientrino tra le disfunzioni provenienti dall'interno e dall'esterno dell'organismo. È accertato che l'agopuntura dà i risultati migliori nelle sindromi a forte componente dolorosa. Una peculiare struttura anatomica corrispondente al sistema degli agopunti è tuttora da individuare. Sono state tuttavia segnalate variazioni nei processi dinamici di eccitazione e inibizione del sistema nervoso centrale. Ma un ruolo ancora più importante nel determinare gli effetti terapeutici lo avrebbero i meccanismi neuroumorali, i quali dovrebbero essere cercati tra quelli messi in funzione dallo stress, inteso nella sua più generale accezione di insolita stimolazione e alterazione corporea. I riscontri di laboratorio sono stati significativi.
Academy of traditional chinese medicine, An outline of Chinese acupuncture, Beijing, Foreign Languages Press, 1975 (trad. it. L'agopuntura, Milano, Teti, 1980).
Lu Gwei-Djen, J. Needham, Celestial lancets. A history and rationale of acupuncture and moxa, Cambridge (MA), Cambridge University Press, 1980 (trad. it. Torino, Einaudi, 1984).
J. Schatz, C. Larre, E. Rochat de La Vallée, Aperçus de médecine chinoise traditionnelle, Paris, Institut Ricci, 1979 (trad. it. Agopuntura, Firenze, Giunti, 1987).
G. Soulié de Morant, Précis de la vraie acuponcture chinoise, Paris, Mercure de France, 1934 (trad. it. Milano, Bocca, 1943; Palermo, IPSA, 1988).