AGOSTINI Niccolò degli
Nato, sembra, a Venezia. Poeta facile, ma negletto, compose nei primi decennî del sec. XVI un'affrettata continuazione dell'Orlando Innamorato del Boiardo, in tre libri, nella quale si nota il tentativo di fondere insieme materia classica e romanzesca, con parti allegoriche e ragionamenti filosofici: il libro primo ha qualche pregio d'arte. Dell'A. si ricorda inoltre la traduzione in ottave delle Metamorfosi d'Ovidio, che fu presto superata da quella dell'Anguillara. Meno noti sono due altri suoi poemi di materia assai diversa: Lo innamoramento di Lancillotto e Ginevra (libri tre, Venezia 1520-26) e Li successi bellici seguiti nell'Italia dal fatto d'arme dî Ghieradadda del 1509 fin al presente 1521, in parecchi canti cuciti insieme alla meglio. Gli si attribuisce l'Innamoramento di Tristano e Isotta (libri 3, canti 20, Venezia 1520) derivato in generale dal noto romanzo bretone.
Bibl.: P. Verona, Per la biografia di Niccolò degli Agostini, Firenze 1901; id., Studio sul poema "Lo innamoramento di Lancillotto e di Ginevra" di N. d. A., Firenze 1901; G. Malavasi, La materia poetica del ciclo bretone in Italia, in particolare la leggenda di Tristano e quella di Lancillotto, Bologna 1903.