Agostiniani
. Non può propriamente parlarsi di una particolare vicinanza di D. all'ambiente agostiniano della Scuola di S. Spirito in Firenze, operosa almeno dal 1274 (non fu un vero studio generale come quello francescano di S. Croce o quello domenicano di S. Maria Novella, ma ebbe certamente un notevole influsso sulla formazione dei giovani della generazione di D.); e d'altronde non abbiamo nemmeno concrete notizie su rapporti d'amicizia di D. con Agostiniani nel periodo dell'esilio. L'unica precisa, ma nemmeno amplissima influenza dell'Ordo fratrum eremitarum Sancti Augustini è quella dell'insegnamento del vescovo di Ippona nella maturità dantesca (v. AGOSTINO, SANTO). Il nuovo ordine, nato dalla riunione delle varie congregazioni degli eremiti nel 1256, aveva peraltro ottenuto cattedre nelle principali facoltà teologiche d'Europa, a cominciare da Parigi, dove dal 1285 Egidio Romano, allievo di s. Tommaso, aveva fondato una scuola agostiniana. Solo in epoca successiva gli A. ebbero cattedre in Italia: a Pisa, a Padova, a Venezia.
Non pare che D. conoscesse direttamente il De Ecclesiastica sive de Summi Pontificis potestate; certo si è che tra la concezione della plenitudo potestatis papale di Egidio e quella dantesca non c'è alcuna possibilità d'intesa, perché i due principi sono diametralmente opposti. Non meno ampia è la distanza che separa D. dal pensiero di Giacomo da Viterbo, il doctor graciosus, né sembra che Guglielmo Amidani (v.), nel riprendere le dottrine di Egidio verso la metà del sec. XIV, intendesse esplicitamente polemizzare contro la Monarchia dantesca.
Tocca direttamente un episodio assai importante nella storia di un'altra famiglia agostiniana, quella dei Canonici Regolari di S. Agostino, il ricordo che D. ha in Pd XXI 122-123 la casa / di Nostra Donna in sul lito adriano del monastero di Santa Maria in Porto (v.), presso Ravenna, fondato nel 1096 da Pietro degli Onesti o Pietro Peccatore, che vi creò una congregazione agostiniana, detta portuense, poi rifluita nei Canonici Regolari lateranensi; nel qual monastero, secondo una tradizione ripresa da D., sarebbe vissuto s. Pier Damiani (per la complessa questione, che concerne anche la possibilità o meno che D. possa aver confuso il Damiani con Pietro degli Onesti, v. PIER DAMIANO).
Per la citazione del De Regimine principum in Cv IV XXIV 9, v. EGIDIO ROMANO.