AGAZZARI, Agostino
Nato a Siena il 2 dic. 1578, vi scrisse nel 1596 il primo libro di Madrigali a 6 voci, come risulta dalla dedica ad Angelo Malavolti, mecenate senese, e, poco più di tre anni dopo, il libro dei Madrigali a 5 voci dedicato al marchese Costavoli. Non si conoscono con certezza i suoi maestri (A. Feliciani, F. Bianciardi, A. Banchieri in quel tempo insegnavano a Siena). Fu invece maestro di Andrea Raffaelli, non allievo come dice l'Eitner, male interpretando la dedica dell'opera X delle Sacrae Cantiones.
Non sembra documentata finora l'amicizia con Lodovico da Viadana, come fu affermato, sì che il "nuovo stile", maturato già nei suoi Mottetti del 1603, parrebbe sorto a Siena indipendentemente dalle esperienze del maestro lombardo. Parimenti non è stata confermata la notizia, tramandata dal Gerber in poi, riguardante un viaggio dell'A, nel nord d'Europa né, tanto meno, quella ripetuta da altri repertori circa la presenza sua alla corte dell'imperatore Mattia, per la ragione che il figlio di Massimiliano II fu eletto imperatore nel 1612, mentre il soggiorno dell'A. avrebbe dovuto avvenire nel 1601.
Dalla dedica del libro I di Mottetti del 1602, in cui l'A. si dichiara "praefectus musicae" al Collegio germanico di Roma, si può dedurre che l'A., in quell'anno, occupava il posto già tenuto da L.T. da Vietoria, da R. Giovannelli e da G. F. Anerio. La sua permanenza a Roma in quella carica non deve essersi protratta però oltre il 1606, poiché da quell'anno l'A. non si dà più il titolo di "praefectus musicae", ma quello di accademico degli Intronati di Siena, dove potrebbe essersi trasferito, amareggiato dalle critiche al suo Eumelio.
Con Siena hanno molto spesso a che fare le sue opere, come il trattato Del Sonare sopra 'l basso, pubblicato a Siena nel 1607, i quarantadue Madrigaletti a 3 voci, pubblicati a Venezia nel 1607, ma con riferimenti a feste religiose senesi, i Salmi del 1610, il Sertum roseum del 1611, dedicato alla Vergine patrona di Siena, le Messe del 1614, tutti pubblicati a Siena, i Dialoghi del 1613, datati da Venezia, ma offerti ad un senese, pur esso accademico Intronato, i Mottetti del 1615, dedicati da Siena all'allievo Raffaelli, le Stille soavi del 1620, sempre dedicate alla Vergine. Finalmente a Siena stampò nel 1638 il trattatello su La musica ecclesiastica, in cui si proponeva di determinare come la musica sacra avrebbe dovuto meglio confermarsi ai decreti del concilio di Trento. Tutto ciò può indicare la permanenza feconda a Siena dell'A. fino all'anno della sua morte, avvenuta il 10 apr. 1640.
Numerose sono le sue composizioni finora conosciute. Esse possono essere così raggruppate: Mottetti, e cioè un libro a 1, 2 e 4 voci con basso continuo (1615), quattro libri a 2 e 3 voci con basso continuo (1604, 1605, 1606), due libri da 1 a 5 voci con basso continuo (1625, 1640), due libri a 2, 3, 4 voci con basso continuo (1611, 1625), tre libri a 5, 6, 7, 8 voci con basso continuo (1602, 1603), un libro a 6 e 8 voci con basso continuo (1613); un libro di Messe a 4, 5 e 8 voci con basso continuo (1614); Salmi, un libro a 3 voci con basso continuo (1609), un libro a 5 voci con basso continuo (1611), un libro a 8 voci con basso continuo (1611); Completorium, un libro a 4 voci con basso continuo (1609); Litanie, un libro a 4, 5, 6 e 8 voci con basso continuo (1639).
Opere profane: Madrigali, due libri a 3 voci (1607), due libri a 5 voci (1600, 1606), un libro a 6 voci (1596); per teatro il solo Eumelio, dramma pastorale (1606), rappresentato al Seminario romano ed edito da R. Amadino a Venezia, di cui esiste la sola copia alla Biblioteca del conservatorio di S. Cecilia a Roma. Le altre opere furono stampate a Siena, a Roma, a Milano, ad Anversa, a Francoforte sul Meno ed altrove.
Fra le ristampe sono da notare: lo Stabat e Litania, in K. Proske, Musica Divina, IV, Regensburg s. d.; Ave Virgo e Iubilate Deo, in Canticus vetus (K. Fellerer), Mainz 1936; Di rose e fiori, madrigale a 3 voci in La musica in Siena di S. A. Luciani, Siena 1942; Ecce Virgo concipiet a 2 voci, in A. Adrio, Die Anfänge des geistlichen Konzerts, Berlin 1935; brani dell'Eumelio, in A. W. Ambros, Geschichte der Musik, IV, Leipzig 1878; il trattato Del sonare..., trad. del Praetorius, 1619, ed. in H. Riemann, Handbuch der Musikgeschichte, II, Leipzig 1911; riportato da O. Kinkeldey, Orgel und Klavier, 1910, pp. 216-221; ediz. anastatica del Bollett. bibliogr. musicale, 1933; e trad. inglese di O. Strunk in Sources Readings in Music History, New York 1950.
La figura dell'A., se ha attratto l'attenzione degli studiosi per la parte teorica, non è stata sufficientemente studiata nella produzione creativa, che meriterebbe una più attenta definizione critica, tanto più che l'A. si mostrò aperto a interpretare i sentimenti umani attraverso la "scienza" della musica.
" 'Questa divina scienza' chiamerà egli infatti la musica, dedicando, diciottenne, le sue prime composizioni maturate nella pensosa formazione senese. E forse in codesto binomio che accomuna l'aspirazione al divino e la cura della scienza più che dell'arte musicale potrà risolversi in sede critica lo studio approfondito dell'ignorata opera sua" (Barblan, Contributo, p. 39).
Bibl.: M. Praetorius, Syntagma musicum, III, Wolfenbüttel 1620, v. Indice; G. Baini, Memorie storico-critiche della vita e delle opere di Giovanni Pierluigi da Palestrina, I, Roma 1828, p. 130 n. 213, p. 131 n. 214, p. 133 n. 216, p. 151 n. 238; M. Schneider, Die Anfange des Basso continuo und seine Bezifferung, Leipzig 1918, pp. 14, 18, 72, 74, 79 ss., 90-91; A. Bonaventura, A. A., in Bullett. senese di storia patria, n. s., II (1931), pp. 285-288; G. Barblan, A. A., in Musicisti toscani, Siena 1955, pp. 43-49; G. Barblan, Contrib. ad una biografia critica di A. A., in Collectanea historiae musicae, II, Firenze 1956, pp. 33-63, che contiene un elenco ragionato di tutte le opere e delle loro diverse edizioni, finora conosciute; E. L. Gerber, Neues historisch.-biographisches Lexikon der Tonkünstler, I, coll. 20-21; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, I, Paris 1860, pp. 26-28; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, I, pp. 48-51; A. Adrio, A. A., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, I, coll. 132-137; A. Pirrotta, A. A., in Encicl. dello Spettacolo, I, coll. 160-163.