BARELLI, Agostino
Nato a Bologna nel 1627 da Giovan Battista, capomastro, fu architetto, particolarmente al servizio dell'Ordine dei teatini, del quale faceva parte il fratello Pellegrino, che pure risulta essere stato dilettante di architettura (Zani). La sua prima opera nota è la chiesa di S. Bartolomeo a Bologna, consacrata nel 1664. L'anno prima il B. èchiamato a Monaco di Baviera per la costruzione della chiesa dei teatini, S. Gaetano (l'assunzione ufficiale del B. è del 19 ott. 1662), e vi compie un primo viaggio per mostrare i disegni alla principessa Enrichetta Adelaide di Savoia, andata sposa a quel principe elettore, sostenitrice dell'opera. Dopo una nuova parentesi bolognese, ritorna a Monaco il 14 apr. 1663 con un seguito di capomastri e decoratori. Pochi giorni dopo viene posta la prima pietra, mentre al B. la principessa affida anche la costruzione del castello di Nymphenburg. Del 1665-1667 sono i lavori alle cosiddette P???pstliche Zimmer della Residenz. Nel 1666 e nel 1669 si registrano due sue perizie al castello di Dachau.
La direzione del B. alla fabbrica della chiesa dei teatini dura fino al 1674, non senza contrasti e interruzioni provocati dall'intromissione del padre Spinelli, dilettante di architettura, che lo ostacola e pretende di sostituirsi a lui *.
Un soggiorno in Italia si può fissare dal 1668 al '71, ma non è nota l'eventuale attività dell'architetto in questo periodo. Gli ultimi lavori attestati a Monaco dal '72 al '74 sono ancora quelli di Nymphenburg e, nella chiesa dei teatini, la cupola e la lanterna. Nel proseguimento della chiesa monacense (consacrata nel 1675) subentra il luganese E. Zuccalli, la cui impronta si farà sentire quasi esclusivamente nell'apparato decorativo e nell'aggiunta delle due torri della facciata.
Nella chiesa di S. Bartolomeo di Bologna il B. rielaborò probabilmente un progetto di G. B. Falcetti. Lo schema basilicale a colonnati èvariato con l'installazione di cupolette su ciascuna campata delle navatelle laterali. Lo stesso tema è sviluppato anche nella chiesa dei teatini, nelle cappelle laterali, tutte fra loro intercomunicanti, mentre lo schema generale della grande navata con volta a botte attraversata da archi trasversi si ispira a S. Andrea della Valle a Roma; ma accenti nuovi si scorgono nei ritmi delle colonne binate, alternati con le cappelle e conclusi dai fornici minori delle cantorie. Gli intendimenti del B. sono meglio riscontrabili nei disegni conservati allo Hauptstaatsarchív di Monaco (con disegno della facciata, poi sostituito, privo delle torri laterali).
li castello di Nymphenburg conserva nel nucleo centrale, posteriormente rimaneggiato, il ricordo dell'edificio (v. un'incisione del Wening) progettato dal B., di semplice forma parallelepipeda, animato sulla fronte da uno scalone a doppia rampa.
Molto più incerte sono le notizie riguardanti il B. nel secondo periodo bolognese, dopo il 1675- Si sa che allora egli divenne architetto della città. Una data certa è assegnata alla costruzione della Porta delle Lame, del 1677. Dei 1682 Sarebbe la cupola della chiesa della Madonna del Baraccano. Al di fuori di queste opere, le sole conservate, sono da segnalare i disegni per la chiesa di S. Margherita, del 1687, poi non realizzati. Benché si tratti di lavori di limitato respiro, il B. si manifesta ancora una volta caratteristico rappresentante della tradizione bolognese per l'elaborazione dei temi ritmico-decorativi. Di scarso interesse o irriconoscibili due opere indicate dagli storici: l'ospedale Fatebenefratelli e il portico di S. Luca.
Incerto rimane l'anno della morte, indicato da taluni al 1679, ma da porsi evidentemente dopo la data dei disegni di S. Margherita, forse nel 1699 (Zucchini).
Dell'attività del padre Giovan Battista si hanno indicazioni non controllabili per lavori nella chiesa dei SS. Nabore e Felice a Bologna (1640). Nessuna opera si conosce del fratello fra, Pellegrino (1628-1706),teatino; mentre il figlio Nicolò, successo al padre come architetto della città, risulta autore della chiesa di S. Nicolò degli Albari, pure a Bologna.
Disegni e incisioni del B.: disegni per la chiesa dei teatini: Monaco, Bayer. Hauptstaatsarchiv, Plansamnilung 7807 b, 7859, 8293; disegni per S. Margherita a Bologna: Archivio di Stato di Bologna, Deni. Il, 8784,dis. div. Un'incisione del B. con pianta della vecchia costruzione di S. Maria della Vita a Bologna si conserva alla Bibl. Com. dell'Archiginnasio, Gozzadini,cart. 23 e 27.
Bibl.: A. Masini, Bologna perlustrata..., Bologna 1666, p. 60; M. Wening, Beschreibung des Kurfürsten- und Herzogtums Ober- und Niederbayern, Miinchen 1701, 1, p. 95; [C. C. Malvasia], Le Pitture di Bologna..., Bologna 1755, pp. 169, 291; [Id.], Pitture, scolture et architetture delle chiese, luoghi Pubblici Palazzi e case... di Bologna e suoi sobborghi..., Bologna 1792, pp. 135, 206, 289, 299, 309 (ediz. 1782, pp. 124, 189, 264, 272, 282, 441); P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, 1, 3, Parma 1820, p. 78; Guida del forestiere per la città di Bologna e suoi sobborghi, Bologna 1826, pp. 65, 126, 129, 203; G. Guidicini, Cose notabili della città di Bologna..., Bologna 1873, passim; L. Gurlitt, Geschichto des Barockstiles in Italien, Stuttgart 1887, p. 503; Id., Geschichte des Barockstiles in Deutschland, Stuttgart 1889, p. 126; K. Th. Heigel, Nymphenburg, Bamberg 1891, p. II; G. Hager, Die Bautatigkeit und KunstPflege im Kloster Wessobrunn und die Wessobrunner Stukkatoren, Munchen 1894, p. 359; G. von Bezold - B. Riehl - G. Hager, Die Kunstdenkmale des Regierungsbezirkes Oberbayern, 1, 2, München 1902, pp. 957 ss.; E. Ravaglia, Il portico e la chiesa di S. Bartolomeo in Bologna, in Bollett. d'arte, III (1909), p. 111;R. A. L. Paulus, Der Baumeister H. Zuccalli am kurbayerischen I~ofe zu: München, Strassburg 1912, passim, e specie pp. 38-40, 42-46, 49-51, 212-215; G. Zucchini, Bologna, Bergamo s. d., pp. 132-139; Id., Edifici di Bologna, Roma 1931, pp. 69-79; N. Lieb, Münchner Barockbaumeister, München 1941, pp. 13-14, 50; Id., Disegni inediti per le porte di Bologna, in Strenna storica bolognese, V (1955),p. 155; A. Peroni, L'architetto della Theatinerkirche di Monaco, A. B., e la tradizione architettonica bolognese, in Palladio, n. s., VIII (1958), n. 1, pp. 22-38; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 491; Enciclopedia italiana, VI, p.171.