Bartolini, Agostino
Scrittore (Roma 1839-1916), collaboratore del " Giornale Arcadico ". La sua operosità di studioso di D. appare spesso condizionata dalle opinioni politiche personali, pesantemente reazionarie, e da un'esasperata fede religiosa, che gli fa velo all'intelligenza critica, spingendolo a conclusioni spesso tendenziose. Non sempre i suoi scritti rivelano la necessaria informazione storica, la sicurezza filologica ed esegetica, e indulgono invece, non di rado, a enfasi retorica (v. F. Torraca, Nuove rassegne, Livorno 1894, 342). La sua interpretazione generale della Commedia riflette il noto indirizzo cattolico-neoguelfizzante del pieno Ottocento, peraltro notevolmente infiacchito nella seconda metà del secolo (v. D. cattolico, Roma 1913, nel quale il B. si appella a Bennassuti, Poletto, Busnelli, Berthier, risalendo a Missirini, Rotelli, Ozanam, Giuliani, ecc.).
L'affermazione della cattolicità del poema e la rivendicazione della priorità del " credente " sull'artista, del " cristiano fervido " sul poeta, in D., lasciano il sospetto che l'interesse prevalente del B. sia rivolto alla difesa del " dominio temporale dei papi contro i nemici del papato e della religione che non si danno per vinti " (ibid. 15; e cfr. anche L'odierno ravvivamento degli studi danteschi, Roma 1887, 25; Studi danteschi, Siena 1889, 19). Il temperamento polemico lo trascina ad assurdi disconoscimenti del valore dell'interpretazione storico-critica, " ottima e propria dell'indole del tempo ma non tale da bastare, specialmente a noi italiani, per comprendere e sentire perfettamente il nostro poeta " (D. e i suoi commentatori, Roma 1902, 30); e suggerisce e pratica il tipo di " lettura spirituale " del poema (ibid. 9). Ma il dantismo del B. non manca di qualche spunto metodologico felice (anche se non nuovo: v. la formula del Giuliani di " spiegare Dante con Dante "), quando sostiene la necessità che la Commedia sia illustrata e integrata dalle opere minori del poeta, come " elementi costitutivi " (ibid. 52); e può essere di qualche giovamento quando mette da parte le fisime dell'integralismo politico-religioso (v. Alcuni problemi danteschi, Roma 1911) e si esercita proficuamente nell'indagine erudita su momenti della biografia dantesca o su singoli personaggi del poema (Studi sulla vita di D., Roma 1903; Dizionario geografico-storico della D. C., ibid. 1904; Effemeridi dantesche, ibid. 19062).
Oltre ai lavori già citati, si ricordano del B.: Bozzetti danteschi, Roma 1891; Il viaggio di D. a Oxford, ibid. 1894; Due orazioni in lode di D. di F. Filelfo, ibid. 1896; D. a San Gemignano, ibid. 1899; La D. C. con prefazione e commento di A. B., ibid. 1899-1901; La genesi storica della D. C., ibid. 1902; Giovanni del Virgilio e D. A., ibid. 1907; Ricordi di Francia nella D. C., ibid. 1909; La leggenda dantesca, ibid. 1910; D. e i papi, ibid. 1914.
Bibl. - M. Barbi, Bibliografia dantesca, Firenze 1890-1892; G. L. Passerini - C. Mazzi, Un decennio di bibliografia dantesca, Milano 1905; A. Vallone, La critica dantesca nell'Ottocento, Firenze 1958, 122, 201, 202.