BASSI, Agostino
Celebre naturalista e biologo, nato a Mairago (Lodi) nel 1775 (nel 1773 secondo altri) morto a Lodi nel 1856. Nel 1798 si laureò in giurisprudenza nell'università di Pavia, ma integrò la propria cultura con svariate conoscenze fisiche, naturali e mediche apprese alla scuola del Rasori, dello Spallanzani e di altri insegnanti di quell'ateneo. Tornato in patria, occupò varî uffici pubblici ed altri ne sostenne fuori, ma un precoce indebolimento della vista lo ridusse ad occuparsi a Lodi delle proprie aziende. Per conforto a questo tenore di vita non fatto per lui e mettendo in valore la cultura acquistata a Pavia, si occupò, nonostante le ristrettezze e le angustie della vita, di varî argomenti di zootecnia, pastorizia, bacologia, gelsicoltura, enologia, caseificio, patologia vegetale ed animale, pubblicando parecchie memorie che sono state, parte integralmente e parte in sunto, ristampate a cura di un comitato nazionale, auspice la società medico-chirurgica di Pavia (Pavia 1925); volume preceduto da ampî cenni sulla vita e da una chiara esegesi della sua opera dovuta a Battista Grassi. Dei suoi lavori il più importante e classico è quello sul Mal del segno, calcinaccio o moscardino, malattia che affligge i bachi da seta (Lodi 1835-36), nel quale il Bassi dimostra che la causa del male risiede in un essere vivente organizzato (un fungo ifomicete denominato in suo onore Botrytis Bassiana dal Balsamo-Crivelli) i cui germi sono nell'aria, crescono e si moltiplicano parassitando il baco vivo che, a sua volta, infetta gl'individui sani; ne istituisce colture su varî substrati ed in svariate condizioni d'ambiente; indica il principio dell'attenuazione, base della moderna sieroterapia; la maniera di combattere il flagello con la distruzione dei bachi infetti e con la disinfezione delle bigattiere. "Questa mia produzione" scriveva il B. "pare che interessar debba non solo l'educatore del filugello, ma i cultori tutti delle scienze naturali, potendo dessa togliere forse alcuna delle tante anomalie che ci presenta la dottrina dei contagi"; e più tardi, nel 1851, affermava: "Tutti i mali contagiosi degli animali e vegetali, compreso l'uomo, provengono da esseri parassiti". Le sue ricerche e scoperte, poco apprezzate dai contemporanei e restate quasi ignorate per parecchi decennî, fanno del B. un precursore dei metodi moderni in uso nella parassitologia e batteriologia, ed il suo nome, or che se ne è fatta una giusta rivendicazione, figura degnamente, precedendoli, accanto a quelli del Pasteur, del Koch, del Lister, ecc.