BELLI (de' Belli, de Bellis), Agostino
Nacque a Napoli nel 1595 da Belardino e da Clemenzia Crescenzi ed ebbe al fonte il nome di Girolamo che cambiò con quello di Agostino nel professare fra i teatini di S. Maria degli Angeli della stessa città, il 23 ag. 1609. Di rara attitudine alle scienze speculative, compì gli studi ecclesiastici nella città nativa giungendo al grado di lettore. Nell'agosto 1621 fu chiamato a Roma quale assistente di studio del teologo e biblista Michele Ghislieri. Dimorò quindi a S. Silvestro al Quirinale e si dedicò allo studio, alla predicazione, all'insegnamento della filosofia e della teologia. Essendo stata affidata ai teatini fin dal 1615 la restaurazione della Congregazione dei gesuati, il B. si trasferì a Bologna per istruire i giovani della stessa Congregazione. Nel 1632 fu inviato a Saragozza, alla fondazione della nuova casa di S. Maria del Parto, della quale fu superiore, insegnandovi anche teologia. Sorta una vertenza tra il predecessore e la curia arcivescovile, difese felicemente i privilegi ciell'Ordine (Allegationes in iure in causa excomunications p. P. Mirti, Caesaraugustanae 1634).
Ritornato a Roma, il B. fu nominato consultore della Congregazione dell'Indice e nel 1645 procuratore generale dell'Ordine, carica da lui esercitata per primo.
In questo stesso anno 1645 gli venne affidata dai superiori l'incombenza di sostenere le ragioni dei teatini nella controversia sorta con i gesuiti sul presunto incontro di s. Ignazio con s. Gaetano, nel 1536 a Venezia, in cui il Loyola avrebbe chiesto, al Thiene di essere aggregato alla sua Congregazione, al che si sarebbe opposto Gaetano, prevedendo il bene che la Compagnia di Gesù doveva operare nella Chiesa.
L'inutile polemica, in cui si erano già impegnati il teatino G. B. Castaldo (Vita del b. Gaetano Thiene, Modena 1612; Pacificum certamen, Messinae 1635) e i gesuiti G. Negroni e F. Sacchini (Historia della Compagnia di Gesù, Antverpiae 1620), toccava ormai l'acine della tensione con l'intervento del gesuita G. Rho (Ad I. Castaldum interrogationes, Lugduni 1641).La Congregazione dell'Indice aveva sperato di ridurre al silenzio entrambe le parti proscrivendo i rispettivi libri pubblicati sul dibattuto argomento. Ma avendo il B. esibito nel febbraio 1645 la sua memoria, l'Indice sollevava la proibizione e invitava le parti a presentare le proprie ragioni sulla storicità del fatto. Nacquero così i "congressi" che, in numero di dodici, si tennero dal B. e dal Rho alla presenza del card. L. Capponi, tra il 17 agosto e il 26 ott. 1645.Per porvi fine furono invitati i rispettivi prepositigeneralí (26 febbr. 1646) a presentare, nel corso di un anno e tramite un perito di loro scelta, gli argomenti che per la soluzione della vertenza fossero ritenuti definitivi. I gesuiti proposero (12luglio 1646)una soluzione pacifica con la celebrazione di un atto accademico di conciliazione; ma i teatini rimasero fermi all'invito della Congregazione dell'Indice, e il B. esibì il suo nuovo memoriale. Non se ne parlò più fino al 1650, allorché, essendo uscito il primo volume della storia dell'Ordine teatino pubblicato dal Silog, in cui si accennava al conclamato "incontro", ed essendosi di nuovo mosse le acque presso il S. Uffizio, il B. fece pervenire a Innocenzo X un esposto, grazie al quale fu dato libero corso all'opera del Silos. Assai più tardi, con decreto del 21 apr. 1693, il Pacificum certamen del Castaldo e le Interrogationes del Rho furono messi - ma oggi non sono più - all'Indice. Vertenza quindi inutile quanto incresciosa, che tuttavia servi a lumeggiare meglio le origini e a precisare la fisionomia di due Ordini religiosi che in quel secolo rivaleggiavano nell'assicurare, nel campo ecclesiastico e sociale, i frutti della restaurazione cattolica.
Invitato da Innocenzo X a confutare un anonimo novatore che impugnava il primato del pontificato romano, il B. diede alle stampe, nel 1647, l'opera De absoluta Petri monarchia.Nel maggio-giugno 1649 egli era a Napoli per affari dell'Ordine. Nel 1650 fu eletto preposito di S. Maria del Favore di Madrid, carica che tenne per un triennio; ma, a meno che non sia ándato e ritomato nello spazio di un anno, partì da Roma il 5 giugno 1651, insieme al padre generale V. Caracciolo anche con la carica di visitatore generale per le case della penisola iberica.
Ritomato a Roma, nel 1653 venne eletto preposito della casa di Capua, ma avendo rinunciato alla carica, fu aggregato di nuovo alla comunità romana di S. Andrea della Valle. Nel dicembre 1655 fu nominato ancora visitatore generale per le case della Spagna, ma non consta che abbia più compiuto visite.
Nel dicembre 1656 Alessandro VII promosse vescovo di Sora il B., che prese possesso della diocesi nel giugno successivo, distinguendovisi con una zelante attività di riforma e di assistenza pastorale. La morte lo colse nel pieno di questa attività il 23 ag. 1659, quando si riteneva imminente la sua promozione al cardinalato.
Opere: Breve dichiarazione d'una graziosa, o carta di figliuolanza conceduta dalla Religione de'Padri Cherici Regolari alli Fratelli della congregazione della SS. Natività fondata nella chiesa di S. Maria dell'Annunciata, Messina 1627; Asuntos jurídicos en confirmación de las nulidades hechas en la promulgación de censuras... contra el R. padre Plácido Frangipane Mirto prepósito de Clérigos Regulares. Y Réplica al papel del Fiscal... de la ciudad de Zaragoza, s. l.né d., ma, probabihnente, 1634-35; De absoluta Divi Petri Monarchia, qui solus Ecclesiam aurigavit, contra Anonymum Neotericum, qui ita Paulum Petro inseruit, contesseravit, ut cum illo unum Pontificem... fuisse commentus sit, vindicata, Romae 1647; Alegaciones en derecho en el pleyto que llevan los Padres Clérigos Regulares de la Virgen del Favor a cerca de su fundación que piden delante del Eminentísimo Señor cardenal arzobispo de Toledo, s. I.né d., ma probabilmente 1652.
Per i numerosi manoscritti lasciati inediti dal B., oltre a quelli indicati in bibl., e che si conservavano nell'Archivio di S. Silvestro al Quirinale, dilapidato in parte durante l'invasione napoleonica, cfr. Vezzosi, I, pp. 110 s.
Fonti e Bibl.: Arch. gen. teatini: Atti della Consulta, mss.18, ff. 36, 63, 104; 25, ff. 18, 19; 26, ff. 18, 20; 29, ff. 8, 12; 30, ff. 9, 50; Ibid., Diario di S. Andrea della Valle, ms.110, ff. 58, 113-115, 118, 160, 229, 231-236; Ibid., Case Madrid, Zaragoza, nn. 724-727; Ibid., J. Silos, Auctarium Hist. Cleric. Regularium, ms.105, ff. 294-297. Per la controversia B.-Rho, v. Ibid., i sei vol. mss. 255-260: nei due primi, U. Polverini ha raccolto la cronaca, gli atti, i documenti; particolarmente sono del B.: ms. 250, Ruscio (pseud. del B.) contro Rho e ms. 259, De Bellis contra Rho; Bibl. Naz. di Napoli, fondo S. Martino, ms. 512: A. De Bellis, Breve racconto de congressi che per ordine della S. Congregazione del Indice fecero... il P. D. Agostino Bellis teatino, et il P. D. Giovanni Rò della Compagnia di Gesù intorno alla controversia... che S. Ignazio si voleva far Teatino; J. Silos, Hist. Clericorum Regularium, II, Roma 1655, p. 363; III, Palermo 1666, pp. 67, 142, 544; F. Tuzi, Memorie istor. della città di Sora, Roma 1727, p. 240; A. F. Vezzosi, I Scrittori de'Chierici Regolari detti Teatini, Roma 1780, I, pp. 108-111, 251-256; II, pp. 190-194; C.Padiglione, La Biblioteca del Museo Nazionale... in Napoli…, Napoli 1876, p. 640; C. Marsella, I vescovi di Sora, Sora 1935, pp. 170 s.