Patriota italiano (Milano 1812 - Roma 1886); si laureò in medicina e chirurgia all'univ. di Pavia, e vinta una borsa di perfezionamento all'estero, viaggiò un anno in Germania e in Francia. Ritornato in patria, fondò (1842) la Gazzetta Medica. Amico del Cattaneo e del Cernuschi, allo scoppio della rivolta delle Cinque Giornate si prodigò a favore dei patrioti e si lanciò nella politica, entrando in rapporto col Mazzini. Dopo l'armistizio Salasco, fu alla difesa di Roma (1849) direttore dei servizî sanitarî, e, caduta Roma, passò a Genova, ove si distinse nell'epidemia colerica del 1854, mentre continuava la sua attività politica come mazziniano. Nella guerra del 1859, fu medico dei Cacciatori delle Alpi; tra gli organizzatori della spedizione dei Mille, si oppose all'annessione delle Due Sicilie prima della liberazione di Roma; raggiunse Garibaldi a Napoli ove coprì la carica di segretario generale, che lasciò poi al Crispi. Capo dell'estrema sinistra alla Camera, lottò sempre contro il governo. Nel 1866 seguì ancora Garibaldi nel Trentino, e, dopo la guerra, prese parte alla fondazione del giornale La Riforma, che caldeggiava riforme sociali. Avverso alla spedizione romana di Garibaldi (1867), non tralasciò però di prestarvi la sua opera come medico. Quando la sinistra salì al potere, rimase all'opposizione, contrario al "trasformismo" di Depretis. Ebbe grande parte nell'elaborazione dell'Inchiesta agraria Iacini.