BILIOTTI, Agostino
Figlio di Sandro, nacque a Firenze il 5 giugno 1429, come si desume con sicurezza quasi assoluta dai Libri dell'età, conservati nel fondo delle tratte dell'Arch. di Stato di Firenze.
Le denunzie catastali, invece, lo farebbero nato un anno prima, nel 1428, ma è notoria la notevole approssimazione di queste date, mentre quelle dei Libri dell'età sono ben più attendibili, essendo collegate al godimento dei diritti politici e come tali sottoposte a continui controlli delle pubbliche autorità.
Niente sappiamo della prima gioventù del B., ma si può ragionevolmente supporre che essa sia stata analoga a quella dei giovani appartenenti allo stesso ambiente sociale dei Biliotti, dove era d'obbligo impartire, una buona preparazione umanistica prima di iniziare i giovani stessi alla pratica della mercatura. Nel 1462 il B. sposava la giovane Francesca di Francesco Cambini (il noto banchiere al cui nome son legate diverse opere d'arte di questo tempo), dalla quale ebbe numerosa figliolanza, come risulta dalla portata catastale del 1480, che registra la denunzia di sette figli, quattro maschi e tre femmine.
Notevoli erano le possibilità economiche del B.: egli possedeva case e botteghe in città (la casa che serviva di abitazione per la famiglia era su un canto dell'Oltramo che alla famiglia appunto si intitolava: il canto de' Biliotti), e discreto era anche il numero di poderi del contado, in uno dei quali c'era pure la "villa da signore". Nel corso degli anni il B. aumentò di non pocoil patrimonio immobiliare pervenutogli dal padre, spesso mettendo anche a profitto la posizione di privilegio che la familiarità con Lorenzo de' Medici gli dava: così il 7 nov. 1469 aveva comprato dagli Ufficiali di Torre e sui beni dei ribelli ben 34 staia di terra a seme, confiscate a Agnolo di Nerone Neroni nell'autunno del 1466 per aver questi preso parte a un movimento antimediceo.
Pur facendo parte del gruppo degli amici dei Medici, il B. non partecipò al governo della cosa pubblica con quella intensità che si crederebbe naturale in una persona della sua posizione e come pur stava facendo il fratello Zanobi: ma più che dalla partecipazione attiva alla politica e alla vita amministrativa dello Stato, egli fu tutto preso dal servizio diretto di Lorenzo il Magnifico, cosa questa che in definitiva gli procurò onori e utili ben più sostanziosi che il prender parte direttamente al governo della città. Si occupò di commercio marittimo e fu uno dei comandanti di galea al servizio dei Medici: nel 1467 toccò la Sicilia e la Catalogna, nel 1469 passò da Port-de-Bouc e, al ritomo, approdò di nuovo ai porti catalani e siciliani. Non si tenne, comunque, del tutto estraneo alla vita pubblica: di cariche, infatti, ne ebbe diverse, e sempre di importanza notevole. Nel bimestre settembre-ottobre 1467 ricoprì per la prima volta la carica di priore, cui sarà ancora chiamato nel 1489 (settembre-ottobre), mentre nel marzo-aprile 1485 era stato gonfaloniere di giustizia; negli anni 1488-1489 fu per ben due volte membro dell'ufficio dei Dodici Consultori della Repubblica, e sempre nel 1488 aveva fatto parte dell'importante tribunale dei Sei della Mercanzia; nel 1486, infine, aveva ricoperto per sei mesi la carica di podestà di Prato. Al servizio dei Medici, il B. negli anni 1471-1475 fu ininterrottamente a Napoli alla direzione del banco mediceo di quella città e solo nell'aprile del 1475 farà ritorno sulle rive dell'Arno: ma, stando almeno alle affermazioni del de Roover, la scelta non era stata del tutto felice. Nel 1478, subito dopo la congiura dei Pazzi, dovette abbandonare in fretta e furia la carica di capitano di Livorno e recarsi a Milano per servizi urgenti di Lorenzo; l'anno dopo era a Venezia e subito dopo di nuovo a Napoli, in compagnia del segretario di Lorenzo, Niccolò Michelozzi; nell'estate del 1481 si recava in missione speciale presso il duca di Savoia. Nel 1484 il B. fu fatto socio del banco mediceo di Firenze (gli altri erano Lorenzo il Magnifico e lo zio di questo Giovanni Tornabuoni), in sostituzione di Lodovico Masi, mentre nel 1485 fu inviato in missione speciale a Lione per alcuni controlli contabili sulla gestione di Lionetto de' Rossi, fattore dell'azienda medicea di quella città, sulla correttezza della quale si nutrivano forti dubbi.
Il B. moriva il 22 sett. 1490 per una caduta da cavallo: al momento della morte era membro della magistratura degli Ufficiali delle vendite e grazie.
Persona di notevole rilievo fu il fratello di lui Zanobi: di schietto sentire mediceo, fece parte delle più importanti "Balìe" generali (1458, 1466, 1471, 1480), con le quali i Medici riformarono lo stato in senso sempre più ristretto, e fu membro del primo Consiglio dei Settanta del 1480; fu uno dei signori nel luglio-agosto 1455, nel gennaio-febbraio degli anni 1474 e 1486, gonfaloniere di giustizia nel settembre-ottobre 1467 e capitano di Pisa nel 1478 e nel 1485. Fu una delle figure più importanti dell'ambiente mediceo. Si occupò di commercio, e a mezzo del servizio delle galee di Stato, fece vari viaggi (1463, 1465, 1467, ecc.) nel Mediterraneo occidentale.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze,Tratte 69, cc. 28, 69; Ibidem, 443 bis: Libri dell'età del quartiere di S. Spirito,Gonfalone Nicchio; Catasto 995,Portate del 1480, c. 133; Priorista fiorentino Mariani, II, cc. 324-325; Ricordanze tratte da un libro originale di Tribaldo de' Rossi, in Delizie degli eruditi toscani, XXIII, Firenze 1786, p. 255; A. Desjardins,Négotiations diplomatiques de la France avec la Toscane, I, Paris 1859, p. 163; I protocolli del carteggio di Lorenzo il Magnifico per gli anni 1473-1474; 1477-1492, a cura di M. Del Piazzo, Firenze 1956, p. XX e passim; R. de Roover,The rise and decline of the Medici Bank, Cambridge, Mass., 1963, pp. 239, 257, 304-305; N. Rubinstein,The governement of Florence under the Medici. 1434 to 1494, Oxford 1966, pp. 286, 293, 302, 310; M. E. Maliet,The Florentine Galleys in the fifteenth century with the Diary of Luca di Maso degli Albizzi Captain of the Galleys. 1429-1430, Oxford 1967, pp. 46 e passim.