BORGHESE, Agostino
Figlio di Niccolò di Cristofano, nacque a Siena nell'anno 1390; si sposò con Agnese di Agnolo di Azzolino Ugurgieri, dalla quale ebbe due figli, Galgano e Borghese. Nel settembre del 1431 fece parte dell'ambasceria che si recò presso il nuovo pontefice, Eugenio IV, tentando di rafforzare la lega stretta, al tempo di Martino V tra la Repubblica e il pontefice, Genova e Milano. Il suo prestigio nella città doveva essere notevole, se Filippo Maria Visconti, in una lettera indirizzata il 23 giugno 1431, e in un'altra successiva del 3 febbr. 1432, ai suoi residenti presso Sigismondo di Lussemburgo li invitava a chiedere all'imperatore di redigere per il B. il privilegio di conte palatino, che peraltro aveva già concesso, "cum auctoritate de fare notari, de legitimare e de portare l'arme imperiale cioè l'aquila de sopra la sua", ricordando "la vertù de questo homo e quanto ha facto fa e pò fare per la Maiestà sua e per mi in Sena et in quelle parti di là". E, secondo l'Ugurgieri, durante il soggiorno in Toscana di Sigismondo, nel 1432-1433, il B. gli funse d'accompagnatore. Gonfaloniere e capitano del popolo nel bimestre novembre-dicembre 1432, ricoprì tale carica ancora nel 1436 (maggio-giugno) e nel 1447 (gennaio-febbraio). Nominato ambasciatore a Venezia il 3 febbraio 1449, insieme con Francesco Aringhieri, per l'azione da lui svolta in vista della partecipazione di Siena nella lega contro Francesco Sforza, il 3 maggio 1451 fu nominato cavaliere (il relativo documento è stato pubblicato da C. Corso, Il Panormita in Siena e l'Ermafrodito, in Bull. senese di st. patria, s. 3, LX [1953], pp. 186 s.). Di Balia nel marzo del 1451, nel novembre del 1453 e nel settembre del 1454, nel marzo del 1455 capitano del popolo, sventò una congiura ordita con l'appoggio, sembra, del Piccinino da un gruppo di cittadini capeggiati da Pietro Scacco, che mirava, contro alla rielezione della Balia, ad una concentrazione del potere in poche mani. Nel 1455 prese parte all'ambasceria che Siena inviò a Callisto III per prestare il consueto giuramento di fedeltà al nuovo pontefice, chiedendo appoggio contro Iacopo Piccinino e contro Everso Orsini dell'Anguillara, suo alleato. Eletto di Balia il 16 luglio 1455 per quel mese e per il successivo, il termine di scadenza fu prorogato a lui, come agli altri officiali, sino al giugno dell'anno seguente per assicurare un'azione più sicura e decisa nella lotta della città contro il Piccinino. Fu quindi uno dei principali responsabili della condanna a morte di Giberto di Correggio, capitano di ventura al servizio di Siena nella guerra contro il Piccinino sospettato di tradimento. Capitano del popolo e gonfaloniere nel bimestre marzo-aprile 1456, di fronte al profilarsi di un pericolo di signoria di Alfonso d'Aragona, fu eletto tra i Nove deputati alla difesa della città. Gonfaloniere e capitano del popolo ancora nel gennaio-febbraio 1457, fu priore di Balia nell'agosto del 1458. Nell'estate del 1462, insieme con Guidantonio di Carlo Piccolomini, Francesco Aringhieri e Leonardo Benvoglienti, prese parte alla delicata ambasceria che la Repubblica inviò a Pio II presso l'Abbadia di S. Salvatore per notificare al pontefice le decisioni del Consiglio della città che aveva ritenuto di respingere le richieste del monte dei Gentiluomini - al quale appartenevano i Piccolomini - di una massiccia partecipazione - un quarto del numero complessivo - al Consiglio stesso. Tornato a Siena, vi morì nell'agosto di quell'anno e fu sepolto nella chiesa di S. Domenico.
Fonti e Bibl.: L. Osio, Documenti diplomatici tratti dagli arch. milanesi, III, Milano 1872, p. 57;A. Allegretti, Diari delle cose sanesi del suo tempo, in L. A. Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, XXIII, Mediolani 1733, col. 769;T. Fecini, Cronaca senese, a cura di A. Lisini e F. Iacometti, in Rerum Italic. Script., 2 ed., XV, 6, pp. 861, 862, 863; I libri commemoriali della Repubblica di Venezia, Regesti, a cura di R. Predelli, V, Venezia 1901, pp. 58, 85; O. Malavolti, Historia de' fatti e guerre de' Sanesi, Venetia 1599, III, pp. 51, 53, 56;I. Ugurgieri Azzolini, Le pompe sanesi, Pistoia 1649, I, p. 311; II, pp. 49 s.; L. Banchi, Alcune legaz. senesi del sec. XV, Siena 1864, pp. 17-28;N. Borghese, La vita di S.Caterina da Siena... aggiuntovi l'elenco degli uomini illustri dell'eccellentissima casa Borghese, a cura di R. Luttazi, Roma s.d. (ma 1869), p. 147; L. Banchi, La guerra dei Senesi col conte di Pitigliano, in Arch. stor. ital., s. 4, III (1879), pp. 196 s.; Id., Il Piccinino nello Stato di Siena e la Lega italica, ibid., IV (1879), pp. 2305. n. 3;Id., Ultime relazione dei Senesi con Papa Callisto III, ibid., V (1880), p. 446 n. 3;G. Cecchini, Archivio del Concistoro del Comune di Siena, Roma 1952, pp. 71, 74, 85, 94 s.; G. Prunai-S. De' Colli, La Balia dagli inizi del XIII secolo..., in Bull. senese di st. patria, s. 3, LXV (1958), p. 57; V. Spreti, Enciclopedia storico nobiliare italiana, II, p. 131.