AGOSTINO di Niccolò
Nato a Piacenza nella prima metà del sec. XV, fu fonditore e restauratore di cannoni, fabbricante di fuochi artificiali. Non si ha però notizia della sua attività in Piacenza. Sappiamo invece che il 2 ag. 1447 il Comune di Siena gli affidò la costruzione di un ordigno per il lancio di fuochi artificiali. Nel 1450 fornì il materiale per incendiare la porta di San Giorgio di Firenze, rappresaglia dei Senesi per l'azione della porta Camollia perpetrata dai Fiorentini. Fra il 1453 ed il 1454 fu sempre al servizio del Comune di Siena con una propria compagnia di scoppiettieri e con alcuni garzoni per la manovra delle artiglierie a lui affidate. Nel 1454 sposò in Siena una Guglielma, figlia di un sarto, da cui ebbe due figli, Niccolò e Faustina. Sempre in Siena aveva avuto modo di conoscere Federico da Montefeltro, il quale, avendo bisogno di un bombardiere, lo richiese al Comune di Siena il 7 nov. 1457, ricordandolo "bono et sufficiente maestro". Il 24 maggio 1458 ebbe affidato dal Comune di Siena il restauro del ponte sull'Arbia, compiuto però dopo la sua morte.
Era ancora al servizio del Montefeltro, quando questi il 13 giugno 1461 lo rimandava a Siena, a patto però che tornasse subito. A. costruì allora per l'esercito pontificio tre bombarde, cui diede il nome di Enea, Silvia e Vittoria in onore del papa Pio II, che lo ricordò nei suoi Commentarii.
Morì prima del 30 genn. 1462, come risulta da una lettera del cardinale Guglielmo d'Estouteville al Comune di Siena, in tale data.
Fonti e Bibl.: G. Milanesi, Documenti per la storia dell'arte senese, II, Siena 1894, pp. 298 ss.; Nuovi documenti per la storia dell'arte senese, raccolti da S. Borghesi e L. Bianchi, Siena 1898, pp. 155 s., 193 s.; E. Müntz, Les arts à la cour des Papes, Innocent VIII, Alexandre VI, Pie III, I, Paris 1878, pp. 235 s.; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, I, p. 131.