FILIPPUCCI (Filippuzzi, Filipucci, Filipuzzi), Agostino
Nacque a Bologna il 16 apr. 1621 da Carlo e da una Laura, non meglio identificabile. Il suo iter scolastico, ricordato dal Penna - studio del canto, dell'organo, del contrappunto e della "latinità" -, ricalca nella sua conipletezza il paradigma formativo del cantore e in particolare del maestro di canto a Bologna durante il sec. XVII. Divenuto sacerdote, fu nominato nel 1647 maestro di cappella della chiesa di S. Giovanni in Monte; l'anno si evince dalla supplica, inviata dal F. il 27 genn. 1673 ai fabbricieri di S. Petronio per concorrere al posto di maestro di cappella, vacante dopo l'allontanamento di M. Cazzati nel 1671, e assegnato invece a G. P. Colonna (O. Gambassi, La cappella musicale di S. Petronio, Firenze 1987, p. 456).
II nome del F., secondo la testimonianza di A. Bertalotti (Gambassi, Accademia..., p. 17), è legato alla "floridissima scuola, in specie di soprani, e contralti", ma anche, e forse soprattutto, di tenori, cui egli aveva dato vita e dalla quale uscirono numerosi musicisti e insegnanti di canto: tra questi A. Predieri, F. Pulzoni, G. F. Tosi, B. Monari, F. M. Grandi e, almeno per ciò che concerne lo studio dell'organo, G. P. Colonna. La scuola, frequentata principalmente da religiosi, circoscriveva il proprio insegnamento nell'ambito della musica sacra, escludendo quindi una specifica preparazione per il teatro, come rileva il Mioli a proposito della testimonianza riportata dal Penna (p. 211), secondo il quale A. Caldani, un contralto allievo del F., avrebbe appreso dal maestro "il modo di cantare naturale, senza alcuna affettazione".
Già membro dell'Accademia dei Filaschici (istituita a Bologna nel 1633 da D. Brunetti e F. Bertacchi), il F. fu tra i fondatori, nel 1666, dell'Accademia filarmonica e, proprio per l'importanza e la notorietà del suo insegnamento, fu invitato dal patrocinatore V. M. Carrati ad organizzarne, insieme con G. C. Arresti, la vita musicale. Tuttavia, a causa di gravi contrasti con alcuni frati, l'anno successivo abbandonò con i suoi studenti la Filarmonica dando vita, come testimonia il Martini, ad una nuova accademia: quella dei Rinascenti. Alla Filarmonica il F. tornò solo nel 1669, quando venne decretata l'espulsione perpetua dei canonici regolari dall'Accademia; di quella dei Rinascenti non si ha più notizia dopo il 1671.
Nell'Accademia filarmonica il F. svolse un'intensa attività compositiva; fu eletto principe nel 1669 e nel 1675, e ricoprì la carica di consigliere nel 1673, nel 1676 e nel 1677. Morì a Bologna il 12 dic. 1679, secondo la Nota o sia cattalogo de professori, e scrittori di musica bolognesi (incomplete o erronee le indicazioni di altre fonti archivistiche).
Lo stile compositivo del F., che scrisse unicamente musica sacra, è sostanzialmente aderente ai canoni della tradizione palestriniana (e del resto la lezione della scuola polifonica romana venne programmaticamente privilegiata nell'ambito dell'Accademia filarmonica, dando luogo anche a casi di ostracismo compositivo).
Tuttavia anche l'influsso della scuola emiliana, è presente, soprattutto nel mottetto a tre voci Quam dulcis suavis - pubblicatonella raccolta Sacri concerti overo Motetti a due, e tre voci di diversi eccellentisimi autori, a cura di M. Silvani (Bologna 1668) - e nel mottetto Adoro te - pubblicato nella Nuova raccolta di mottetti sacri a voce sola di diversi eccellenti autori moderni a cura dello stesso (ibid. 1670). Le altre opere a stampa del F. sono la Messa, e salmi per un vespro a cinque voci con due violini, e ripieni..., Bologna 1665, e le sei Messe a quattro voci da cappella con una da morto nel fine...,ibid. 1667. I manoscritti delle composizioni che il F. dovette depositare per essere formalmente ammesso all'Accademia filarmonica di Bologna sono ancora conservati nell'Archivio dell'Accademia (Capsa I, nn. 1-5: Dixit Dominus a 16 voci; Confitebor a 3 voci, 2 violini e basso continuo; Confitebor per soprano, archi e basso continuo; Magnificat a 5 voci, archi e basso continuo; Magnificat a 6 voci, archi e basso continuo). Il manoscritto di una Missa brevis a 4 voci e basso continuo si trova nella Biblioteca Palatina di Parma (Catalogo generale delle opere musicali, G. Gasperini - N. Pelicelli, Città di Parma e Città di Reggio Emilia, Parma 1911, p. 268). Musicò inoltre un "drammetto" di P. Moscardi, Il s. Sebastiano, eseguito a Bologna nell'oratorio dell'Arciconfraternita dei Ss. Sebastiano e Rocco nel 1675 (cfr. Sartori, I Libretti...).
Fonti e Bibl.: Bologna, Arch. generale arcivescovile, Libri dei battezzati, anno 1621, c. 108; Ibid., Accad. filarmonica, Verbali delle sessioni tenute dalla Accad. filarmonica di Bologna dalli 5 genn. 1673alli 19 apr. 1691, pp. 2, 13-19; Ibid., O. Penna, Cronologia o sia Istoria generale di questa Accademia [Bologna 1736], I, pp. 19, 21-26 e passim;Ibid., Bibl. com. dell'Archiginnasio, F. s., Accademia fil. e Liceo, 3, Nota o sia cattalogo de professori, e scrittori di musica bolognesi;Ibid., Stampati I Acc. Fil., 5: Defonti della celebre Accad. de' Filarmonici di Bologna ... [1764]; Ibid., Mss. B 910: B. A. M. Carrati, Li morti e seppelliti in varie chiese di Bologna, I, p. 178; Ibid., Mss. Gozzadini 260: Defunti della celebre Accad. de' filarmonici di Bologna fondata l'anno 1666 ... aggregati al suffragio dell'anno suddetto sino al presente 1764 giugno, c. 68v; ibid., Cattalogo delle feste di S. Antonio di Padova, protettore dell'Accademia de filarmonici, c. 197r; ibid., c. 201r; Ibid., Civico Museo bibliogr. mus., Mss. H 60: G. B. Martini, Scrittori di musica, cc. 33r, 60r; ibid. H 63: Id., Idem, c. 120rv; ibid. H 64: Id., Maestri di cappella di S. Petronio in Bologna, cc. 80, 170; ibid. M 51: Id., Accademie di musica istituite in Bologna, c. 30; ibid., I 23 69: lettera di A. Salvolini a G. B. Martini del 21 sett. 1737; G. B. Martini, Serie cronologica dei principi dell'Accademia dei filarmonici, Bologna 1776, pp. 5, 7-10; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, III, Bologna 1781, p. 326; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, Bologna 1888, pp. XX, 346; L. Busi, Il padre G. B. Martini …, Bologna 1891, pp. 27 s.; N. Morini, La R. Accad. filarmonica di Bologna, Bologna 1930, pp. 1 e n., 8, 15, 92, 94; J. G. Suess, Observations on the Accademia filarmonica of Bologna ..., in Quadrivium, VIII (1967), p. 54; C. Vitali, G. P. Colonna maestro di cappella dell'oratorio filippino di Bologna, in Riv. ital. di music., XIV (1979), pp. 131 e n., 132 e n., 146 s., 153 s.; P. Mioli, La scuola di canto bolognese nel Settecento, in Quadrivium, XXII (1981), 1, pp. 9-13, 41; L. Callegari Hill, L'Accad. filarmonica di Bologna, 1666-1800 ..., Bologna 1991, pp. 91 s., 184, 241, 262, 319; O. Gambassi, L'Accad. filarmonica di Bologna ..., Firenze 1992, pp. 17 s., 102, 109 n., 112, 282 s., 307, 436; G. Gaspari, Catal. della Bibl. del Liceo musicale di Bologna, Bologna 1892, II, pp. 69, 360, 520; C. Sartori, F. A., in Die Musik in Geschichte und Gegenwart, IV, Kassel 1955, coll. 185 s.; Répért. intern. des sources musicales. Récueils imprimés XVIe-XVIIe siècle, I, Liste chronologique, pp. 548, 551; Ibid., Einzeldrucke vor 1800, II, p. 45.