MOLARI, Agostino
MOLARI (de Molari, Fivizanus), Agostino. – Nacque da nobile famiglia a Fivizzano, in Lunigiana, nell’attuale provincia di Massa Carrara, nell’ottobre del 1526 (in alcune fonti è indicato come anno di nascita il 1527, ma la data corretta si desume dall’iscrizione sulla lapide sepolcrale presente nella chiesa di S. Spirito in Sassia a Roma).
Entrato giovane nel convento degli eremitani di S. Agostino di Fivizzano, compì a Pisa, con eccellenti risultati, la prima parte del cursus studiorum previsto dall’Ordine. Pronunciò i voti monastici solenni nella natia Fivizzano. Continuò gli studi in diverse scuole dell’ordine fino a raggiungere il dottorato in teologia, conferitogli a Roma dal maestro generale. Nel 1562 venne accolto nella provincia romana dell’Ordine con la qualifica di magister e reggente dello Studium del convento generalizio. È probabile che anche negli anni precedenti avesse esercitato l’insegnamento della filosofia e della teologia, come sembrano attestare alcune sue Exercitationes sulla filosofia di Aristotele e di Platone e Disputationes theologicae conservate manoscritte presso la Biblioteca Angelica di Roma e datate 24 luglio 1554 (Roma, Biblioteca Angelica, 1030: Exercitationes in Platonem, in Aristotelem atque disputationes theologicae). Secondo il cronista agostiniano del Seicento Thomas De Herrera, il M. tornò a ricoprire la carica di reggente dello Studium romano nel 1572. In quello stesso anno, Gregorio XIII, appena eletto al pontificato, lo nominò suo confessore, incarico che ricoprì anche sotto Clemente VIII. Il 28 marzo 1574, avendo rinunciato all’incarico Giuseppe Pamphili, anch’egli eremitano di S. Agostino e vescovo di Segni, Gregorio XIII nominò il M. sacrista del Palazzo apostolico, carica riservata sin dalla bolla Ad sacram del 15 ott. 1497 ai monaci dell’Ordine di S. Agostino. Era consuetudine che i sacristi fossero insigniti di un vescovado, ma il M., pur conservando tale carica anche sotto i pontificati di Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV, Giulio IX e Clemente VIII, rifiutò costantemente il titolo vescovile offertogli.
Nel 1591 morì Agostino di Corneto, procuratore generale ad interim dell’Ordine in sostituzione del vicario generale Gregorio Petrocchini da Montelparo, creato cardinale da Sisto V il 20 dic. 1589. Al M. fu dato il compito di sostituire il confratello nella massima carica fino al successivo capitolo generale, che, nel 1592, decretò la nomina di Andrea Fivizzano.
Il M. era già stato chiamato in precedenza a ricoprire tale carica: una situazione analoga si era infatti verificata nel 1581, quando resse l’ordine al momento della morte del vicario Francesco Dantini da Recanati. Alcuni repertori antichi danno il M. come vicario generale degli Eremiti di S. Agostino per due o anche tre volte; in realtà, seguendo il Monasticon augustinianum di Nicolaus Crusenius, ci si rende conto che il M. non figura mai ufficialmente tra i vicari generali regolarmente eletti dai capitoli, il che porta a concludere che egli espletò quelle funzioni per ricoprire degli interim. La dedica a Gregorio XIII dell’edizione romana della Summa de Potestate Ecclesiastica di Agostino Trionfo, datata 6 maggio 1582, riporta per il M. la qualifica di vicario generale, così come il frontespizio del De ritu Sanctissimae Crucis, la cui prefazione porta la data del maggio 1592, e questo può effettivamente aver indotto in errore i cronisti dell’ordine.
L’11 luglio del 1593 il M. fu nominato da Clemente VIII commendatore dell’ospedale di S. Spirito in Sassia. Grazie al servizio prestato presso Gregorio XIII e Clemente VIII riuscì a ottenere qualche cospicuo vantaggio per la chiesa e il convento agostiniano di Fivizzano: arredi di valore (tra cui un prezioso parato donato a papa Niccolò V dalla città di Siena) e reliquie di provenienza romana per la Chiesa di S. Giovanni Battista (sono documentati due invii, nel 1584 e nel 1593); un breve di Gregorio XIII datato 1° ott. 1583 disponeva inoltre la soppressione dell’abbazia di S. Bartolomeo e S. Benedetto di Linari, nell’Appennino tosco-emiliano, destinando tutti i relativi beni agli agostiniani di Fivizzano. Il M. fu inoltre inserito nella commissione di consultori della Congregazione dell’Indice che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla questione – sulla quale esisteva un contrasto tra l’Indice del 1559 e l’Indice del 1564 – della concessione della Bibbia in volgare di Erasmo da Rotterdam secondo i dettami della IV regola dell’Indice tridentino (concernente i permessi di lettura). Il M. si dichiarò favorevole alla concessione, e con lui votò la maggior parte dei consultori (compreso il cardinale Roberto Bellarmino), determinando l’approvazione della proposta nell’aprile del 1587.
Il M. è noto come autore e soprattutto come curatore e traduttore di opere di carattere teologico, filosofico, liturgico. L’unica sua opera a stampa di cui si ha notizia è il De ritu Sanctissimae Crucis Romano Pontifici praeferendae. Commentarius (Roma, Tipografia apostolica vaticana, 1592).
L’opera, dedicata a Clemente VIII appena eletto, consiste in una trattazione sistematica di tutti i possibili riti pubblici connessi alla Croce, anche dal punto di vista dei diritti che il pontefice poteva vantare sulle altre dignità ecclesiastiche. Nella dedica il M. fa riferimento esplicito a un’opera di uguale tenore da lui composta in occasione dell’elezione di Gregorio XIII riguardante i riti connessi con il sacramento dell’Eucarestia ma mai pubblicata (una copia del manoscritto si trova presso la Biblioteca apostolica Vaticana, Vat. lat., 5676: Libellus de consuetudine, causis et ritu Sanctissimi Corporis Christi deferendi ante Romanum Pontificem iter agentem).
Gran parte della produzione letteraria del M. è però costituita dalla riedizione di opere scritte da confratelli illustri.
Tra le opere curate dal M. si segnalano: Augustini Triumphi anconitani catholici doctoris Summa de Potestate Ecclesiastica edita anno domini MCCCXX, Roma, V. Accolti, 1582, e ibid., G. Ferrari, 1584; Del viver dei Frati del B. P. Fr. Giordano di Sassonia dell’ordine Erem. di S. Agostino libri IV, Roma, G. Martinelli, 1585; Vita S. Augustini Episcopi Ecclesiae Doctoris, ipsius ante et post ab eo susceptum baptismum gesta complectens. Petri Oldradi Mediolanensis Archiepiscopi Epistola ad Carolum Magnum de translatione S. Augustini ex Sardinia Papiam. Item ex verbis Martini papae V sermo de translatione Sanctae Monicae Ostia Romam, nunc primum praeter vitam quam Possidius scripsit, in lucem edita, Roma, G. Martinelli, 1586 (con dedica al supremo inquisitore cardinale Giacomo Savelli); Jordan von Quedlimburg, Liber qui dicitur Vitasfratrum compositus..., Roma, G. Martinelli, 1587.
Il M. morì a Roma il 3 febbr. 1595. Fu sepolto nella Chiesa di S. Spirito in Sassia; l’elogio funebre fu pronunciato dal cardinale Silvio Savelli e da Luis de Torres, arcivescovo di Monreale.
Fonti e Bibl.: T. Gratien, Anastasis Augustiniana in qua scriptores ordinis Eremitarum S. Augustini qui abhinc saeculis aliquot vixerunt, vna cum neotericis, in seriem digesti sunt, Antverpiae 1613, p. 41; N. Crusenius, Monasticon Augustinianum…, Monachii 1623, pp. 218, 221; C. Curtius, Virorum illustrium ex ordine eremitarum D. Augustini elogia cum singulorum expressis ad vivum iconibus, Antverpiae 1636, p. 167; L. Jacob, Bibliotheca pontificia…, Lugduni 1643, p. 207; T. De Herrera, Alphabetum Augustinianum…, I, Matriti 1644, p. 46; Ph. Elsen, Encomiasticon Augustinianum…, Bruxellis 1654, p. 94; L. Torelli, Secoli agostiniani…, VIII, Bologna 1686, pp. 565 s., 594 s., 599; L. Moreri, Le grand dictionnaire historique, ou le Mélange curieux de l’histoire sacrée et profane…, IV, Paris 1718, p. 252, col. 2; G. Dubois, Bibliotheca Duboisiana, II, La Haye 1725, pp. 150, 186 ; J.F. Ossinger, Bibliotheca Augustiniana Historica, critica et chronologica…, Ingolstadii-Augustae Vindelicorum 1768, pp. 338-341; E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana, II, Firenze, 1835, p. 301; E. Gerini, Memorie storiche d’illustri scrittori e di uomini insigni dell’antica e moderna Lunigiana, II, Massa 1829, pp. 132 s.; F. Inghirami, Storia della Toscana compilata ed in sette epoche distribuita, XIII, Fiesole 1844, p. 427; D.A. Perini, Bibliografia augustiniana…, II, Firenze, 1931, p. 220; L. Ferrari, Onomasticon. Repertorio bibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850, Milano 1947, p. 470; V. Frajese, Nascita dell’Indice. La censura ecclesiastica dal Rinascimento alla Controriforma, Brescia 2006, p. 109.