VALIER (Valerio), Agostino
Cardinale, nato a Legnago il 7 aprile 1530, morto a Roma il 23 maggio 1606. Insegnò filosofia a Venezia. Nominato coadiutore del cardinale Navagero, suo zio, vescovo di Verona, gli successe nel 1565. Oltre che per lo zelo episcopale, durante la sua permanenza a Verona si distinse per lo spirito di abnegazione e di carità nel terribile contagio del 1576; il clero, ribelle fino al punto che un chierico attentò alla sua vita, fu da lui pacificato. Eletto cardinale di S. Marco (poi vescovo di Palestrina) il 12 dicembre 1583, da Gregorio XIII, dimorò a Roma, conducendo vita ritiratissima. I suoi meriti di pietà e di erudizione ecclesiastica sono documentati dalle testimonianze dei contemporanei, dalle sue opere stampate e manoscritte, e dalla numerosa corrispondenza avuta anche con l'editore Aldo Manuzio.
Bibl.: G. Ponzerri, Augustini Valerii... Commentarius de consolatione ecclesiae ad Ascanium Columnam libri VI, ecc., Roma 1795, ivi a principio (pp. i-lxxx) dà un ampio elenco bibliografico sugli autori che hanno trattato del V. e sulle opere del medesimo tanto a stampa quanto manoscritte: un piccolo cenno biografico, ibid., p. 2, n. 1. Brevi ed esatte notizie biografiche dà G. Giuriato, Memorie venete nei monumenti di Roma, in Archivio veneto, n. s., XXV, i (1883), p. 133 seg. Lettere e notizie biografiche del V. sono raccolte in due opuscoli pubblicati a Verona nel 1862 da C. Cavattoni: Due opere latine del preclarissimo A. V.; e Lettere del cardinale A. V. ai dogi di Venezia, ecc. V. anche L. Cardella, Memorie st. de' cardinali, V (1793), p. 199 segg.; L. Pastor, St. dei papi, trad. A. Mercati, VII, pp. 76, 549; VIII, p. 147; IX e X, passim.