AGRICOLA
. Georg Bauer, meglio noto sotto il nome latinizzato di Agricola, nacque in Glauchau (Sassonia) il 24 marzo 1494. Si interessò dapprima di teologia, filosofia e filologia, ed insegnò anche latino. Tornato a Lipsia nel 1522 cominciò ad interessarsi di medicina, e per perfezionarsi in tale disciplina si recò in Italia, a Bologna ed a Padova, dove prese il titolo di dottore. Tornato nel 1527 in patria si stabilì come medico in Joachimsthal. In questa città mineraria la sua curiosità fu attratta dallo studio dei minerali, della loro escavazione e dalla preparazione dei metalli. Nel 1530 egli pubblicò un breve dialogo latino Bermannus, nel quale tratteggia le idee fondamentali dell'arte mineraria. Ma studî più profondi dovevano mettere in grado il medico filologo di scrivere le sue opere maggiori, ed a questo contribuì senza dubbio anche l'influenza di Biringuccio, che vediamo citato nelle sue opere, e dal quale egli talvolta trasse dei brani tradotti lettera a lettera. Per dedicarsi ai suoi nuovi studî, ai quali forse non era estraneo anche un interesse pratico e finanziario, egli abbandonò Joachimsthal per stabilirsi a Chemnitz dove visse fino alla morte. Né trascurò, in quel periodo movimentato, le questioni teologiche, prendendo parte con calore forse eccessivo alle discussioni fra i partigiani della riforma e quelli del cattolicismo al quale si era mantenuto fedele. Sembra anzi che una discussione troppo accalorata lo conducesse alla morte per apoplessia il 21 novembre 1555.
A. non ha smentito mai le sue origini di filologo e di umanista. Egli scrive in latino, e la maggior parte delle sue opere contengono ricordi e citazioni di antichi scrittori greci e latini, e discussioni interminabili che sono piuttosto fastidiose al lettore moderno. In questo senso egli si trova in vivo contrasto con Biringuccio (v.), pur dovendosi annoverare il sassone, insieme all'italiano, come fondatore della mineralogia e della metallurgia moderna, basate sulla cognizione diretta, l'osservazione e l'esperienza. Le opere di A., più recenti, hanno anche maggiore sviluppo e l'ultima è adornata da numerosissime preziose incisioni.
Dopo il Bermannus, già citato, le più importanti opere scientifiche di A. (ne ha alcune teologiche, filologiche, ecc.) sono: De ortu et causis subterraneorum l. V, corrispondente in parte a quello che oggi diremmo geologia dinamica, stratigrafia, ecc., De natura eorum quae effluunt ex terra l. IV, in particolare sulle acque, De natura fossilium l. X, che contiene una descrizione dei diversi minerali (corpi sotterranei, fossilia), De veteribus et novis metallis (miniere) l. II, interessante per la geografia mineraria, tutti stampati la prima volta nel 1546 a Basilea; De re metallica l. XII, Basilea 1556, postuma, la più importante opera d'A., che tratta diffusamente della metallurgia. Di tutte le opere qui citate si hanno traduzioni italiane dell'epoca: Venezia 1550, per le prime; Basilea 1563, per l'ultima.
Tra le opere di varia erudizione rîcordiamo De mensuris et ponderibus Rom. atque Graec. (Basilea 1533).
Bibl.: Gümbel, in Allgem. deutsche Biographie, Lipsia 1875; E. Darmstaedter, Agricola, Monaco 1926, e una recentissima edizione, in tedesco moderno, De re metallica libri XII, Berlino 1928.