agricoltura multifunzionale
locuz. sost. f. – Caratteristica del settore agricolo che, alla produzione di prodotti destinati all’alimentazione, affianca quella di beni e servizi secondari di varia natura (ambientali, turistici, ricreativi, paesaggistici, ma anche formativi, didattici, riabilitativi). In particolare, tra i prodotti primari non alimentari, l’agricoltura ne fornisce alcuni che assumono oggi rilevante importanza sotto più profili, specialmente nel caso di quelli agro-energetici. Le biomasse derivate dall'agricoltura, infatti, possono essere utilizzate per produrre energia sotto forma di biocarburanti e biogas. Questa opportunità rappresenta non solo una fonte di diversificazione del reddito nelle aree rurali e/o una risposta alla produzione eccedentaria di vegetali destinati all’alimentazione umana e animale, ma apporta benefici su scala globale al contenimento del cambiamento climatico e alla riduzione delle energie fossili, oltre che assicurare e diversificare l’approvvigionamento energetico. Anche più diffusa è la produzione di servizi di tipo sociale, i quali, pur essendo espressione di una domanda, molto spesso sono beni collettivi non diretti al mercato e dunque privi di una conseguente remunerazione, a cui soccorre l’intervento pubblico. La produzione di servizi favorisce lo sviluppo rurale, che inizia già dalla stessa presenza delle comunità agricole nelle aree rurali, le quali forniscono un contributo alla coesione sociale e all’occupazione, oltre che all’equilibrio urbanistico e alla socializzazione di infrastrutture e servizi pubblici lungo l’asse dei rapporti città-campagna. In effetti, la nascita dell’agricoltura multifunzionale è in stretto rapporto con i mutati rapporti città/campagna, non vissuti più in termini di dipendenza e/o subalternità. Da un lato, infatti, le città sono divenute più diversificate, mentre dall’altro sempre più va diffondendosi, senza soluzione di continuità, un territorio agricolo periurbano in cui, anche se la campagna continua a essere produttiva, sono proposte attività innovative e creative legate alla vicinanza della città. In sostanza, vengono valorizzati quegli elementi immateriali che hanno sostanzialmente connotato l’agricoltura nel suo percorso evolutivo, ovvero la diffusione di reti di reciprocità e di mutuo aiuto, valori oscurati dai processi di modernizzazione. In tal senso, l’agricoltura può offrire molto in termini di consolidamento dei percorsi di inclusione sociale nelle campagne, e non solo, attraverso attività di servizi che hanno in primo luogo una componente aziendale (e, quindi, di reddito), ma che, al tempo stesso, contribuiscono a rafforzare i legami tra mondo agricolo e società nel campo dei servizi alla persona, affermando in tal modo un nuovo modello di welfare: si pensi, per esempio, all’assistenza agli anziani, all’integrazione dei disabili e/o di coloro che scontano pene, alla formazione dei minori, ai servizi di mobilità nelle zone interne disagiate, alla trasmissione della cultura agricola e rurale attraverso le fattorie didattiche.