AGRIGENTO (I, p. 978; App. I, p. 74; II, 1, p. 98)
La popolazione residente del comune è aumentata nel periodo 1936-51 da 32.951 ab. a 40.491, e successivamente a 41.526 nel 1954, con un incremento complessivo del 26%. Questo aumento demografico si deve in modo assoluto all'eccedenza dei nati vivi sui morti, che è sempre stata elevata durante tutti questi anni, e che si è anzi accresciuta negli ultimi tempi. Il flusso migratorio, tuttavia, si risolve sempre con una perdita cospicua di abitanti per la città. Il fenomeno è comune a tutta la provincia, che dal 1952 al 1957 ha avuto una media annua di 8410 immigrati e di 11.606 emigrati: l'eccedenza negativa è stata pertanto di circa 3200 unità all'anno.
A somiglianza di altre città interne della Sicilia, A. non ha accusato negli ultimi due decennî un particolare arricchimento della sua struttura economica e delle sue funzioni urbane. Lo sviluppo industriale, pure in via di espansione nell'ambito della provincia, si è localizzato di preferenza in altre aree, come nella vicina Porto Empedocle, dove sono stati costruiti nuovi grandi stabilimenti per la produzione di concimi chimici. La popolazione attiva del comune, pertanto, non è aumentata in modo notevole rispetto al 1936. Degli addetti all'industria quasi un terzo (622) è occupato nelle attività estrattive. Migliori appaiono ora i collegamenti della città con i varî centri abitati della provincia, in confronto con le condizioni del periodo prebellico: negli ultimi cinque anni soltanto, il numero degli autobus in servizio di linea, che fanno capo alla città, si sono più che raddoppiati (1957: 122).
Nella sua evoluzione topografica, la città negli ultimi vent'anni si è espansa a sud della sede ferroviaria, sul declivio collinare che scende verso il torrente S. Anna, tra Piedigrotta e lo stadio comunale, e lungo le statali per Licata e per Bivona.
Bibl.: Camera di commercio industria e agricoltura, Indice della vita economica della Provincia di Agrigento (1952-57), Agrigento s.d.; Caratteri economici e disoccupazione della provincia di Agrigento, Bari 1953.
Archeologia.
Nuovi scavi hanno modificato la nostra conoscenza di A. antica. Sulla "Collina dei Templi" le ricerche hanno soprattutto riguardato la zona a nord e ad ovest dello Herakleion. Si è individuato con certezza il sito dell'agorà, che, in accordo con un noto passo di Cicerone (Verr., IV), va posta in prossimità del suddetto tempio e di contro alla fronte orientale del gigantesco tempio di Zeus Olimpico. A nord di questo corre un ampio decumano, che, dopo aver attraversato anche parte dell'attiguo santuario delle Divinità ctonie, piega a sud-ovest ed esce dalla cosiddetta Porta V delle antiche fortificazioni, testé rimesse alla luce - insieme con i resti di due fornaci di oroplasti - da questo punto fino all'estremità occidentale della collina. Del santuario di Zeus si sono trovati elementi varî, tra cui numerosi pozzi e cisterne, pieni - con altri scavati in altre zone - di preziosi oggetti, che vanno dai tempi arcaici all'età ellenistica (un bel torso e una testa elmata, entrambi marmorei, di arte severa; una superba serie di opere fittili, tra cui le teste di un kouros arcaico, di un'Atena elmata, di una Demetra o Persefone del noto tipo agrigentino, di altro kouros: opere databili nel 6° sec. a. C.; ecc.). Nel punto d'incontro tra i santuarî di Zeus e delle Divinità ctonie sono tracce di una stoà ad L, parzialmente interrotta dalle fondazioni di una tholos che sembrerebbe timoleontea. Oltre le Divinità ctonie, resti di un nuovo santuario arcaico sono venuti a completare la serie delle zone sacre da cui è occupata tutta la collina. Novità di qualche rilievo hanno dato gli scavi nella necropoli romano-cristiana: una basilicula monoabsidata, di ottima fattura, conteneva due tombe con materiali che riportano al 2°-3° sec. d. C.
Recentissimi scavi attorno al cosiddetto Oratorio di Falaride ne hanno chiarito il significato: era un tempietto ellenistico, che sorgeva in zona il cui carattere sacro è durato fino ad oggi, con modificazioni delle quali si colgono i varî momenti (santuario ellenistico-romano, comunità cenobitica di pieno Medioevo, fondazione monastica normanno-cisterciense, ecc.).
Tutto un quartiere di case ellenistico-romane è stato messo in luce in località S. Nicola, là dov'era il cuore della città antica. Trattasi di una ventina di splendide e complesse abitazioni, ricche in parte di ariosi peristilî e di pavimenti musivi varî per stile e per età, fornite di efficiente attrezzatura igienica, regolarmente distribuite in un rigoroso sistema "ippodameo", a cardines intersecati da decumani, che, con il prezioso ausilio dell'aereofotogrammetria, studî di recentissima data hanno accertato - modificando ogni precedente cognizione - per tutto il tessuto urbano almeno della città ellenistica. Risultato, questo, della massima importanza per le conseguenze che possono derivarne circa l'impiego dello schema nel mondo greco coloniale di occidente. Vedi tav. f. t.
Bibl.: P. Griffo, Ultimi scavi e ultime scoperte in Agrigento, Agrigento 1946; id., Agrigento romana (Le necropoli e i monumenti sepolcrali), in Atti Accad. Agr. Lett. Arti e Scienze, I (1948); id., Recenti ricerche nella necropoli cristiana di Agrigento, in Atti I Congr. Naz. di Archeologia Cristiana, Roma 1952, pp. 191-199; id., Recenti ipotesi ricostruttive del Tempio di Giove Olimpico in Agrigento, in Atti VII Congr. Naz. di Storia dell'Architettura, Palermo 1955; id., Agrigento (Guida ai monumenti e agli scavi), Agrigento 1955 (aggiornata e ampliata nelle successive edizioni francese e inglese); G. Schmiedt e P. Griffo, Agrigento antica dalle fotografie aeree e dai recenti scavi, in L'Universo, XXXVIII (1958), pp. 289-308; P. Griffo, Recenti scavi nel settore occidentale della zona archeologica di Agrigento, in Annuali P. Istruzione (1949), pp. 673-682; L. Arnone, Gli Ipogei dell'Agrigentino, Agrigento 1952; E. De Miro, Agrigento arcaica e la politica di Falaride, in La Parola del Passato, XLIX (1956), pp. 264-273; id., Statuetta di Afrodite accoccolata al Museo di Agrigento, in Archeologia Classica, VIII (1956), pp. 48-52; id., Il Quartiere ellenistico-romano di Agrigento, in Rend. Accademia Lincei, XII (1957), pp. 135-140; id., Torsetto efebico marmoreo dal Quartiere ellenistico-romano di Agrigento, in Archeologia Classica, X (1958), pp. 94-96, con 1 tav.