AGRIPPA II (Marco Giulio Agrippa)
Re vassallo di Roma, figlio di Agrippa I, nacque intorno al 28 d. C. Alla morte del padre, si trovava a Roma, forse a scopo di educazione, e, a causa della sua giovane età - aveva circa 17 anni - non gli fu data la successione del padre, per quanto Claudio fosse disposto a concedergliela, e il territorio del regno di Giudea fu sottoposto al governo di un procuratore. Agrippa ebbe modo tuttavia di rendersi utile, in varie circostanze, agli Ebrei, ed ebbe a soffrire persecuzione da parte degli antisemiti alessandrini. Morto, nel 48, lo zio Erode, re di Calcide, nella regione del Libano, gli fu concesso il suo regno (50 d. C.). Contemporaneamente gli venne data la sorveglianza sul tempio di Gerusalemme e il diritto di nominare i sommi sacerdoti. Nel 53 gli fu tolto il regno di Calcide e dato invece un territorio più esteso, di popolazione prevalentemente greca, che comprendeva la Batania, la Traconitide, e regioni presso il Libano, territorio che fu poi ulteriormente ingrandito da Nerone. Nella vita privata, Agrippa II è tristamente noto per le voci che corsero intorno ai suoi rapporti incestuosi con la sorella Berenice; nella vita pubblica, sono da ricordarsi il suo carattere di sovrano ellenistico vassallo di Roma e la sua completa sottomissione ai Romani: le sue monete portano tutte l'effigie di un imperatore. Allo scoppiare della grande rivolta giudaica (66), si fece sostenitore del partito della pace; durante la guerra, cercò ripetutamente d'indurre gli Ebrei ad arrendersi, e rimase costantemente dalla parte dei Romani, che lo compensarono con ingrandimenti del suo regno. Quasi nulla di preciso si sa intorno alle vicende degli ultimi anni della sua vita; la data della morte è incerta, ma non deve essere posteriore al 100.
Bibl.: Schürer, Geschichte des jüdischen Volkes, 3ª-4ª ed., Lipsia 1901, pp. 585-600; Rosenberg, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., X, coll. 146-150.