Vedi AGRIPPA dell'anno: 1958 - 1994
AGRIPPA (M. Vipsanius Agrippa)
Generale, politico e scrittore romano.
Venne con Ottaviano a Roma da Apollonia dopo la morte di Cesare; pretore nel 40 a. C., poi governatore della Gallia. Console nel 37, ebbe la soprintendenza della flotta di Ottaviano; nel 36 sconfisse a Milazzo e Nauloco la flotta di Sesto Pompeo; dal 35 al 33 partecipò alla guerra illirica. Edile nel 33. Contribuì validamente con le sue operazioni navali alla vittoria di Azio (31 a. C.). Console ancora nel 28 e 27, fu elevato successivamente a governatore in Oriente, carica che. tenne dal 23 al 21, e dal 16 al 13, anno in cui domò una rivolta in Pannonia. Morì in Campania nel marzo del 12 a. C. Aveva sposato in prime nozze Pomponia, figlia di Attico, da cui ebbe Vipsania; poi Marcella, nipote di Augusto, da cui divorziò nel 21 per sposare Giulia, figlia di Augusto, da cui ebbe C. Cesare, L. Cesare, Agrippa Postumo, Agrippina e Giulia. Dalle notizie degli scrittori, A. appare uomo di carattere energico e leale, severo, ma equanime, amante dell'arte, se pure poco propenso alle raffinatezze (Plin., Nat. hist., xxxv, 26).
Il suo rango di genero e ministro di Augusto gli valse molti onori. Statue gli vennero dedicate a Roma, fra le quali una, colossale, nel Pantheon, che faceva da contrapposto a quella di Augusto (Cass. Dio, liii, 27), e ad Atene, dove una sua statua equestre, decretatagli nel 27, sorgeva sull'Acropoli. Restano dediche di statue onorarie erette dagli Ateniesi, Calcidesi e Lesbi. Il riflesso di un gruppo statuario è probabilmente nel tipo del rovescio di un denario di C. Mario Tromentino (13 a. C.) con A. ed Augusto togati.
L'iconografia di A. si basa sui seguenti tipi monetali:
a) moneta bronzea siciliana con testa di A. di profilo e trieskèles sul rovescio (36 a. C.); b) medi bronzi con ritratto di A. con corona rostrata (27 a. C. - 12 a. C.); c) denaro argenteo di L. Sulpicio Platorino (18 a. C.) ed aureo dello stesso con testa di A. con corona murale e rostrata; d) monete coloniali di Nemausus con figura di A. barbato.
Ad eccezione della moneta siciliana, nella quale A. appare con caratteri d'età giovanile, le monete ripetono un tipo virile di età matura, dai tratti regolari, naso lievemente incurvato, mento energico e folta capigliatura, dallo sguardo infossato sotto le folte sopracciglia spioventi, che richiama la torvitas, una delle caratteristiche di A. (Plin., Nat. hist., xxxv, 26).
Coeva, all'incirca, alle monete del 27, e, come i tipi di queste, allusiva alla vittona di Nauloco (36), è la statua colossale di A. a Venezia (Museo Arch., già Fondaco dei Turchi), in "nudità eroica", in aspetto di Nettuno: opera certo di uno scultore greco, nella quale è avvertibile lo squilibrio fra la testa, improntata ad un realismo patetico di intonazione ellenistica asiatica, e l'astratta tipologia del torso. Il riflesso della corrente stilistica del "barocco" ellenistico si esprime anche nel tipo ritrattistico rappresentato da una replica del periodo claudio da Gabii (Parigi, Museo del Louvre). Repliche moderne dello stesso tipo sono a Firenze, Uffizi, e a Roma, Museo Torlonia (n. 516). La stretta parentela stilistica fra questi due tipi ritrattistici fa presupporre entrambi creazione di un solo maestro "aulico", attivo negli ultimi anni della vita di Agrippa. Dal tipo del Louvre deriva probabilmente una redazione ritrattistica che concorda coi tipi monetali del 13 a. C., rappresentata dalle seguenti rielaborazioni postume, in forme più morbide e contrastate, riferibili a cicli ritrattistici della Casa Giulio-Claudia: a) Copenaghen, Gliptoteca Ny Carlsberg; b) Pavia, Gabinetto Arch. dell' Università (da Velleia); c) Pisa, Camposanto; d) Tolosa, museo (da Béziers). Con gli stessi tipi monetali concorda ancora una testa colossale, frammentaria, di marmo pentelico, con corona murale (Copenaghen, Glipt. Ny Carlsberg) che è da ritenersi un originale, anch'essa riferibile, per irrequietezza di forme e marcato effetto chiaroscurale, ad uno scultore di ambiente ellenistico asiatico. La figura di A. spicca, in forme molto idealizzate, nel fregio storico dell'Ara Pacis Augustae, fra le personalità presenti alla cerimonià della dedicazione (13 a. C.). Un'interpretazione postuma è la testa di Amsterdam, Coll. Six, proveniente da Roma, di una giovinezza ideale e di una calma esangue proprie del classicismo augusteo. Rielaborazione del pari postuma di un ritratto del 40-36, molto semplificata nelle forme, è la testa da Butrinto. Falsificazione del sec. XVIII è il busto di marmo alabastrino policromato della Collez. Sambon (Parigi). Del pari moderna, se pur raffiguri A., è la testa marmorea colossale del Museo Capitolino. Da escludere che rappresenti A. la testa bronzea di personaggio d'età claudia da Susa (New York, Metropolitan Museum). Delle gemme incise raffigurano A. soltanto: una corniola col busto loricato (Roma, Coll. privata); un'onice di Vienna; una calcedonia della Galleria degli Uffizî (Firenze); un'agata del Cabinet des Médailles (Parigi), con corona rostrata; una sardonica (ivi) coi busti abbinati di Augusto e Agrippa.
Bibl: C. Nispi Landi, M.A. ed i suoi tempi, Roma 1901; Rice Holmes, Architects of the Roman Empire, 1928-31; V. Gardthausen, Augustus und seine Zeit, I, Lipsia 1896, p. 762; II, p. 432; Reinold, M. A., Ginevra-New York 1933; Daniel, M. Vipsanius A., Breslavia 1933. Per l'iconografia: J. J. Bernoulli, Römische Ikonographie, I, p. 252; L. Curtius, in Röm. Mitt., XLVIII, 1933, p. 192; R. West, Römische Porträt-Plastik, I, Monaco 1933, p. 128 ss., tav. XXX, fig. 66; L. M. Ugolini, L'A. di Butrinto, Op. d'arte dell'Ist. di Archeologia, Roma 1932; F. Poulsen, Privatporträts u. Prinzenbildnisse, Copenaghen 1939, p. 14, fig. 22: Brit. Mus. Quart., VI, 1931-32, p. 45 ss.; H. A. Grueber, Coins of Roman Republ. in the Brit. Mus., I, Londra 1910, pp. 410-12, tav. CV, 6-8.