AGRIPPINA Minore (v. vol. I, p. 160)
p. L’iconografia di A. Minore si è arricchita negli ultimi anni grazie all’acquisizione di nuovo materiale e all’elaborazione di numerose proposte; tuttavia non è stata raggiunta alcuna decisiva certezza. Manca ancora uno studio dei ritratti monetali, così come anche un’analisi della Formgeschichte dei quattro tipi ritrattistici finora identificati con sicurezza. Ciò rende difficile non solo la delimitazione puramente iconografica di questi tipi fra loro ma anche, soprattutto, l’inquadramento tipologico dei casi dubbi, come mostrano le reazioni (Sande, Bol, Wood) alla lista dei ritratti di A. Minore di P. Zanker (1983), alla sua divisione in quattro tipi e alla loro sequenza cronologica. Inoltre, nel gran numero dei ritratti attribuiti, in via del tutto ipotetica, ad A. Minore si celano assai probabilmente anche tipi ritrattistici di Drusilla e Livilla, di Claudia Ottavia, e forse anche di Messalina e di Poppea.
Tipologia. - I due tipi «Ancona» e «Milano-Firenze», strettamente imparentati, sono identificati in modo attendibile, sulla base di confronti con і ritratti sulle monete imperiali di Claudio e Nerone. Le loro serie di repliche sono, almeno sostanzialmente, sicure. C’è poi ora da aggiungervi la fedele replica del tipo «Ancona» su una delle metope del Sebastèion di Afrodisiade - Tipo «Parma»: a causa della loro somiglianza fisionomica con і due tipi predetti, già da tempo si sono volute identificare con A. Minore due statue a Parma (da Velleia) e a Napoli con acconciatura diversa (onde piatte invece dei ricciolini inanellati). I dubbi in proposito sono stati ora eliminati: la testa sulla statua della basilica di Velleia ha sostituito un ritratto di Messalina; inoltre, ne esistono altre due repliche, da Mérida e Conimbriga, che portano il diadema e la vitta.
Il tipo «Stuttgart» si identifica con attendibilità con A. Minore sulla base dell’acconciatura, vicina a quella del tipo «Ancona», e delle sue caratteristiche fisionomiche.
Cronologia. - L’impiego più о meno contemporaneo dei quattro tipi sicuramente identificabili, in epoca tardo-Claudia e proto-neroniana, è un dato di fatto. Il tipo «Stuttgart» potrebbe essere, a giudicare dall’acconciatura e dalla voluta somiglianza con Nerone, nel caso di alcune repliche, il più tardo; verosimilmente di derivazione, con qualche ritocco, dal tipo «Ancona». Esso trova forse una prosecuzione tipologica in certi ritratti dei primi anni dell’impero di Nerone Probabilmente tardi è anche da collocare la creazione del tipo «Parma», il quale evidentemente non ebbe molto successo; esso rappresenta forse l’Augusta.
Grandi difficoltà offre invece la cronologia dei tipi «Ancona» e «Milano-Firenze»: in teoria, essi potrebbero essere stati creati molto prima dei più antichi esemplari databili con sicurezza (cioè a partire dall’epoca del matrimonio con Claudio). D’altro canto, è ovvio che, finché visse Messalina (48 d.C.), non si crearono nuovi tipi ritrattistici per A. Minore, benché essa fosse ritornata dall’esilio nel 41 d.C.; restano pertanto solo і primi anni (fino al 39 d.C.) dell’impero di suo fratello Caligola (epoca per la quale, effettivamente, l’esistenza di statue di A. Minore e testimoniata da iscrizioni e monete), о addirittura il periodo precedente (un recente tentativo di attribuire il tipo «Malta-Leptis» ad A. Minore, giovinetta in epoca tardo-tiberiana, non è convincente). L’acconciatura di ambedue і tipi potrebbe, però, essere un argomento contro questa collocazione cronologica così alta; inoltre, è stata avanzata recentemente la proposta di riconoscere il ritratto di A. Minore dell’epoca di Caligola nel tipo «Fasanerie 22». Se ciò dovesse essere vero, il tipo «Ancona» nel quale A. Minore è rappresentata accanto a Claudio sul famoso cammeo di Vienna, potrebbe essere considerato il tipo ritrattistico creato in occasione delle sue nozze con Claudio nel 49 d.C. La relazione cronologica col tipo «Milano-Firenze» resterebbe comunque poco chiara, così come anche il motivo per il quale si sarebbero creati due tipi così sorprendentemente simili.
Bibl.: Per la tipologia in generale e per і tipi «Ancona» e «Milano-Firenze»: C. Saletti, Il ciclo statuario della Basilica di Velleia, Milano 1968, pp. 120-122; F. de Ruyt, Un petit buste d’Agrippine en bronze doré provenant d’Alba Fucens, in RendPontAcc, XLIV, 1971-72, pp. 151-165; K. Polaschek, Studien zu einem Frauenkopf im Landesmuseum Trier und zur weiblichen Haartracht der iulisch-claudischen Zeit, in TrZ, XXXV, 1972, pp. 206-209; W. Trillmich, Ein Bildnis der Agrippina Minor von Milreu/Portugal, in MM, XV, 1974, p. 188 ss.; F. de Ruyt, Scripta Minora, Lovanio 1975, pp. 203-215; U. Hausmann, Römerbildnisse, Stoccarda 1975, p. 33 s., n. 8; V. Galliazzo, Sculture greche e romane del Museo Civico di Vicenza, Treviso 1976, pp. 109-112, n. 29; S. Maggi, Noia sul ritratto di Agrippina Minore nel Museo di Padova, in AthenaeumPavia, LXVIII, 1980, pp. 353-359; W. Trillmich, Ein Kopffragment in Mérida und die Bildnisse der Agrippina Minor, in Homenaje a Sàenz de Buruaga, Badajoz 1982, pp 109- 121; P. Zanker, in K. Fittschen, P. Zanker, Katalog der römischen Portrats in den Capitolinischen Museen, III, Magonza 1983, p. 6 s., n. 5, in part, nota 4 (elenco di quattro tipi e delle loro repliche); S. Sande, Römische Frauenportrats mit Mauerkrone, in ActaAArtHist, V, 1985, pp. 178-198, 217-219 (repliche del tipo «Ancona»: p. 191 s., nota 125; tipo «Milano-Firenze»: p. 192 ss., nota 127); Sh. C. Stone, The Imperial Sculptural Group in the Metroon at Olympia, in AM, С, 1985, pp. 377-391; R. Bol, Ein Bildnis der Claudia Octavia aus dem olympischen Metroon, in Jdl, СІ, 1986, pp. 289-307; S. Wood, Memoriae Agrippinae. Agrippina the Elder in Julio-Claudian Art and Propaganda, in AJA, XCII, 1988, p. 409 ss. - V. inoltre: M. Fuchs, Untersuchungen zur Ausstattung römischer Theater, Magonza 1987, pp. 122 C I 3, 173 s. (Vicenza: testa del tipo «Ancona» che sostituisce un ritratto di Messalina); A. Romualdi, I ritratti romani di epoca repubblicana e giulio-claudia del Museo Archeologico di Firenze, in RM, XCIV, 1987, pp. 43-90 (Firenze: testa del tipo «Ancona»). - Metope di Afrodisiade: K. T. Erim, Récent découvertes à Aphrodisias en Carie, in RA, 1982, p. 164, fig. 4; R. R. R. Smith, The Imperial Reliefs from the Sebasteion at Aphrodisias, in J RS, LXXVII, 1987, p. 106 ss., n. 3, tav. VIII s. (versione speciale, provinciale?) e inoltre p. 127 ss., n. ii, tavv. XXIV-XXVI (tipo «Ancona»), - Ritratti colossali traianei (due?): C. Gasparri, Die Gruppe der ‘Sabine- rinnen’ in der Loggia dei Lanzi in Florenz, in AA, 1979, pp. 534-537; P. Zanker, op. cit.., S. Sande, art. cit., p. 192, nota 125.
Tipo «Parma»: C. Saletti, op. cit. ; K. Polaschek, art. cit., p. 207 s.; H. Jucker, Die Prinzen des Statuenzyklus aus Velela, in Jdi, XCII, 1977, p. 205 s., 238 (rilavorazione della statua da Velleia); W. Trillmich, Ein Kopffrag- ment..., cit., pp. 110-115; P. Zanker, op. cit., p. 6, nota 4 (tipo I); S. Sande, art. cit., pp. 195-197.
Tipo «Stuttgart»: W. Trillmich, Ein Bildnis..., cit., p. 194 ss.; U. Hausmann, op. cit., ad indices·, W. Trillmich, Ein Kopffragment ..., cit, pp. 116-118; P. Zanker, op. cit., p. 7, nota 4 (tipo IV); S. Sande, art. cit., pp. 186, 197. - Sul problema dell’annessione a esso di altri ritratti (neroniani?): W. Trillmich, Ein Kopffragment..., cit., pp. 116-118; P. Zanker, op. cit., p. 48, nota I al n. 61; S. Sande, art. cit., p. 216 s. - Tipo «Malta-Leptis»: S. Sande, art. cit., pp. 178-184; v. inoltre sotto antonia minore.
Tipo «Fasanerie 22» (al quale vanno forse aggiunti anche alcuni ritratti vicini alla statua da Cerveteri): V. Poulsen, Les portraits romains, I, Copenaghen 1962, p. 97, n. 61; K. Polaschek, art. cit., pp. 200-210; ead., Portrattypen einer claudischen Kaiserin, Roma 1973; D. Hertel, Ein claudisches Frauenporträt in Faro, Portugal, in MM, XXII, 1981, p. 262 s.; B. Freyer-Schauenburg, Vier iulisch-claudische Büsten, in AA, 1982, pp. 317-326; D. Kaspar in H. Jucker, D. Willers (ed.), Gesichter. Griechische und römische Bildnisse aus Schweizer Besitz (cat.), Berna 1982, p. 91, n. 35 (cfr. ora Städeljb, X, 1985, p. 302 ss.); W. Trillmich, Iulia Agrippina als Schwester des Caligula und Mutter des Nero, in HefteABem, IX, 1983, pp. 21-37; S- Sande, art. cit., pp. 184-190; F. Johansen, Portraetter af Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus, in MeddelelsGlyptKeb, XLII, 1986, pp. 36, 41; W. Trillmich, Anzeige. Weiblicher Porträtkopf in Madrider Kunsthandel, 1984, in MM, XXVII, 1986, pp. 305-307; M. Fuchs, op. cit., pp. 80 s. C I 6, 170; W.-R. Megow, Kameen von Augustus bis Alexander Severus (AMuGS, XI), Berlino 1987, p. 301 ss., D 33 ss. - Altri cammei: ibid., pp. 200 s. A 81, 202 ss. A 85, 207 A 86, 213 s. A 97-98, 259 ss.
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